Due i nodi che agitano l’esecutivo: il ruolo di Italia Viva, determinante nella giunta che dovrà votare l’autorizzazione a procedere per Salvini. E il voto segreto in Senato, su cui spinge la Lega. Prosegue intanto lo scontro tra il leader del Carroccio e il governo.

Il caso della nave Gregoretti tiene banco nella maggioranza di governo, creando tensioni tra gli alleati dell’esecutivo. Due i nodi principali: il ruolo di Italia Viva e il voto segreto al Senato. Il partito di Matteo Renzi continua a dire che leggerà le carte “senza agitare cappi” e con spirito “garantista”, prima di decidere se votare a favore o contro l’autorizzazione a procedere per Matteo Salvini (IL LEADER DELLA LEGA INDAGATO PER SEQUESTRO DI PERSONA). Ma nella giunta che dovrà pronunciarsi a gennaio, i tre renziani sono determinanti. Inoltre il caso Gregoretti entro il 15 febbraio arriverà in Aula a Palazzo Madama. E lì, a differenza di quanto avvenne sulla Diciotti, la Lega proverà a ottenere il voto segreto: uno stress test determinante per il governo, a pochi giorni dal voto in Emilia Romagna e Calabria e a ridosso della verifica di governo che dovrebbe avvenire proprio in quei giorni (TRIBUNALE MINISTRI: RESPONSABILITÀ DELLO STATO).

Lo scontro Lega-governo
Lo scontro intanto resta alto tra i leghisti e gli ex alleati di governo. Salvini, dopo aver dichiarato che se andrà in tribunale porterà virtualmente con sé “milioni di italiani”, chiede le dimissioni del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, reo di aver dichiarato che “ci sono i presupposti per il processo”. Davanti alla nota degli uffici di Palazzo Chigi che rinviava tutte le scelte sulla Gregoretti al Viminale, l’ex ministro dell’Interno fa sapere di avere – e aver dato ai suoi avvocati – una copia delle interlocuzioni scritte sulla Gregoretti con Palazzo Chigi e Farnesina. Dalla maggioranza ribattono che “l’ufficio diplomatico di Chigi in quei giorni si occupava della redistribuzione dei migranti, mentre la scelta di non farli sbarcare fu di Salvini”.
Inoltre la Gregoretti era una nave militare, non una Ong come la Diciotti: “Salvini ha violato il suo decreto sicurezza” (DI MAIO: VOTEREMO SI A PROCEDERE).

Cosa succede ora
M5s, Pd e Leu in giunta dovrebbero votare sì all’autorizzazione. Su questa linea alla fine potrebbe essere anche Iv. Ma i renziani per ora non si sbilanciano e rinviano ogni decisione “a dopo le vacanze”. Nell’immediato, inoltre, c’è anche il nodo prescrizione ad agitare le acque tra Pd e M5s. I Dem chiedono un nuovo vertice il 27 dicembre, non il 7 gennaio come era stato annunciato, per discutere del blocco della prescrizione che sta per entrare in vigore. E Walter Verini annuncia il deposito di una proposta di legge che dovrebbe introdurre un limite (4 o 5 anni) oltre il quale la prescrizione dopo il primo grado riprende a “correre”: i Dem potrebbero fare asse sul tema con Iv.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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