Ormai è una consuetudine che perdura dopo la fine dell’ultima guerra mondiale, quando in atto era iniziata la ricostruzione delle città colpite dai bombardamenti e piano piano cresceva lo sviluppo economico che si consolidava con un nuovo avvenire sul lavoro per tutti. Gli Italiani da allora non rinunciano all’appuntamento più tradizionale dell’anno, quello del Natale. Nel 2017 hanno speso per bandire la tavola quasi 2,5 miliardi di euro per i cibi e le bevande consumati tra la della Vigilia e il pranzo di Natale. Quasi nove italiani su dieci (l’86 per cento) hanno trascorso la classica festività a casa con parenti o amici. E’ questo il bilancio della Coldiretti che conferma un aumento del 9% rispetto allo scorso anno della spesa per l’alimentazione con una spesa di 94 euro a famiglia.
A prevalere è stato il Made in Italy, con tavole ricche di prodotti tipici e cibi esotici e fuori stagione praticamente scomparsi dalle tavole dove invece si sono affermati – ha evidenziato la Coldiretti – il bollito, i polli arrosto, i cappelletti in brodo, le pizze rustiche e i dolci fatti in casa, con il record di una media di 3,3 ore trascorse in cucina per la preparazione dei piatti.
Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per quasi nove italiani su dieci (90%) a pari merito con la frutta locale di stagione, mentre il panettone è preferito al pandoro.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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