Alla vigilia del suo 84simo compleanno, Papa Francesco nel corso dell’ udienza generale del mercoledì ha richiamato i fedeli al significato del Natale ormai imminente.

“Quest’anno ci attendono restrizioni e disagi; ma pensiamo al Natale della Vergine Maria e di San Giuseppe: non furono rose e fiori! Quante difficoltà hanno avuto! Quante preoccupazioni! Eppure la fede, la speranza e l’amore li hanno guidati e sostenuti. Che sia così anche per noi! – ha detto il Papa -richiamando al valore del vero Natale, cioè la nascita di Gesù. “Le difficoltà ci aiutino a purificare un po’ il modo di vivere il Natale, di festeggiare, uscendo dal consumismo, che sia più religioso, siamo tutti foglie dello stesso albero – ha sottolineato il Santo Padre – ogni distacco ci richiama alla grande pietà che dobbiamo nutrire, nella preghiera, gli uni per gli altri”.

Quella del Pontefice è stata una riflessione incentrata sul valore della preghiera, in particolare nei momenti della sofferenza. “Nella solitudine ci si separa da tutto e da tutti per ritrovare tutto e tutti in Dio”, chi prega lo fa “per tutti e per ciascuno: è come se fosse un’ antenna di Dio in questo mondo. In ogni povero che bussa alla porta, in ogni persona che ha perso il senso delle cose, chi prega vede il volto di Cristo”.

La preghiera invece è “intercessione” per gli altri: “Nella Chiesa le persone, per quanto possano commettere errori, non vanno mai rifiutate o scartate. Quando un credente, mosso dallo Spirito Santo, prega per i peccatori, non fa selezioni, non emette giudizi di condanna: prega per tutti. E prega anche per sé. In quel momento sa di non essere nemmeno troppo diverso dalle persone per cui prega”, e non dimentichiamo di chiedere il Signore in favore degli altri, anche per coloro che ci fanno del male”, ha concluso Papa Francesco.

articolo e foto a cura di Franco Buttaro

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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