Rifiuti in fiamme nel Napoletano. Colonne di fumo altissime, visibili anche a chilometri di distanza. E la paura dei cittadini che possa trattarsi dell’ennesimo caso di disastro ambientale.

Da ore è in atto un maxi incendio in un sito di stoccaggio di ecoballe, a San Vitaliano. E per ore i circa 50 vigili del fuoco che sono sul posto continueranno a lavorare. In tanti lanciano l’allarme, che possa trattarsi di un incendio doloso. E a seguire la vicenda anche il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che sulla vicenda assicura che sarà fatta chiarezza.

L’indagine condotta dai carabinieri e dai vigili del fuoco, in corso. Quello che al momento è stato accertato è che le fiamme sarebbero partite dal cortile. C’è anche chi, come il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, parla di testimoni che avrebbero notato movimenti sospetti all’interno dell’azienda, la Ecologia Bruscino, prima dello scoppio dell’incendio.

Il ministro avverte: “Abbiamo attivato i Noe. Siamo oltremodo consapevoli che questo è l’ennesimo rogo che riguarda gli impianti di stoccaggio e riciclo dei rifiuti. Quasi 300 in due anni in tutta Italia. Un numero impressionante che non può essere considerato casuale. Ci siamo già attivati per poter fare chiarezza”.

E a mettere dubbi sulla vicenda anche Legambiente: giorni fa andarono in fiamme altri rifiuti a Battipaglia, in provincia di Salerno. “E’ necessario uno sforzo ulteriore da parte dell’autorità giudiziaria e di controllo per comprendere se esiste un filo conduttore tra tutti questi casi che sta scatenando una nuova guerra dei rifiuti”, dice Michele Buonomo, della segreteria nazionale. Una famiglia di tre persone è stata evacuata, non sono intossicati.

E i rifiuti che sono andati in fiamme sono differenziati e sono principalmente carta, plastica e alluminio. Intanto, i cittadini hanno paura. Il deputato di Forza Italia, Paolo Russo, originario proprio di quelle zone, parla di “disastro ambientale, stanno bruciando materiali che sprigionano sostanze nocive e non c’è tempo da perdere”.

Mentre il ministro dell’Ambiente assicura: “Siamo in contatto con le autorità locali competenti e ci stiamo informando perché i cittadini sono giustamente spaventati dalla colonna di fumo che secondo le prime notizie sarebbe alta fino a 30 metri”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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