Francesca Carrocci, una giovane romana, 28nne, aveva studiato recitazione per diventare attrice, riuscendo a recitare in importanti teatri, come il Marconi e il Brancaccio. Professionista stimata e di livello, in uno dei suoi ultimi spettacoli aveva dato il volto e la voce a Biancaneve, in una divertente rivisitazione della principessa disneyana. Inoltre aveva recitato con successo in spettacoli come ‘L’Orlando furioso’ e ‘Dondolo’ di Samuel Beckett.
A suo ricordo è giusto riprendere una frase a Lei tanto cara e che evidenziava sul suo sito : “Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso voler essere niente. A parte questo, ho dentro di me tutti i sogni del mondo”.
Perché mai parliamo al passato di Francesca?
Nello scorso mese di marzo si era recata al “pronto soccorso” dell’Aurelia Hospital di Roma lamentando forti dolori al petto. Dopo una vista accurata l’hanno dimessa dandole un “antidolorifico” per lenire il dolore.
Due giorni dopo Francesca è “morta” per infarto e con Lei i suoi sogni, le luci del palcoscenico e della vita.
L’autopsia ha evidenziato che soffriva di una patologia cardiaca e ora la Procura di Roma indaga per omicidio colposo a carico di ignoti. (di quali ignoti? sulle cartelle cliniche sono riportati i dati di CHI l’aveva visitata due giorni prima!)
Per equità e per la cronaca vediamo di approfondire i fatti.
Come riportato da “Repubblica”, Francesca, nella visita eseguita i 2 giorni precedenti era stata sottoposta a una serie di esami, tra cui anche l’elettrocardiogramma. Elemento dei base preso in considerazione dal PM che sta indagando sulla sua morte. Secondo il parere del Medico legale Dott. Prof. Luigi Cipolloni le analisi evidenziano chiaramente “una sofferenza dell’organo cardiaco” e pertanto i risultati degli esami potrebbero essere stati letti con superficialità o indifferenza. Il tracciato dell’Ecg e la troponina alta avrebbero dovuto suggerire ai medici un altro tipo di comportamento nei riguardi della paziente e non mandarla a casa suggerendole l’uso di un antidolorifico.
Le riflessioni non possono mancare: in che mani siamo? Chi sono veramente i medici addetti al pronto soccorso? Possibile che, anche se stanchi in quanto oberati da ore e ore di lavoro faticoso, non sappiamo leggere un referto? La Magistratura farà il suo dovere mandando in “galera” chi ha causato , a questo punto, volontariamente la morte di Francesca? o dopo interminabili processi tutto finirà in una bolla di sapone, dovuta anche alla carenza di medici? Perché la Facoltà di Medicina è ancora a numero chiuso? Perché vengono ingaggiati “medici” dall’estero, tramite le solite Cooperative, create ad hoc, che addebitano agli Ospedali costi spaventosi per le loro prestazioni?
Poi ci meravigliamo e scandalizziamo se alcuni “facinorosi” si fanno giustizia da soli? Se è giusto punirli per tale reato, CHI invece tutela noi e quanto subiamo per i disservizi e l’indifferenza di certi medici?
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica