Una stagione a dir poco disastrosa quella del Chelsea che, dopo l’ennesima sconfitta (questa volta contro il Leicester), ha bisogno di un cambio di rotta, il più rapidamente possibile.

Così, le voci che si rincorrevano da un po’ hanno infine trovato l’ufficialità: il Chelsea ha esonerato Mourinho. Al tecnico portoghese 52enne non è stata quindi data un’ulteriore possibilità, sabato contro il Sunderland.

Dopo il voto di fiducia di inizio ottobre il Chelsea si è arenato: due sole vittorie, 16esimo posto in Premier League a -20 dalla vetta. Come se non bastasse, c’è stato un burrascoso dopo-gara alla partita contro il Leicester, quando Mourinho ha attaccato frontalmente i suoi stessi giocatori, dicendo: “hanno tradito il mio lavoro”.

Il timore di Abramovich, che solo la scorsa estate aveva rinnovato il contratto al tecnico portoghese fino al 2019, era che la situazione degenerasse irrimediabilmente. Ma a frenare le decisioni dell’imprenditore e politico russo c’era la colossale buonuscita che dovrà pagare a Mourinho (circa 40 milioni di euro) e la mancanza di valide alternative. Esclusi Brendan Rodgers e Carlo Ancelotti, che non accetterebbero un ruolo di traghettatori, l’unica ipotesi sul tavolo è un altro ex, Guus Hiddink. Perché Diego Simeone e Pep Guardiola, i veri obiettivi del magnate russo, potrebbero essere disponibili non prima della prossima estate. E non c’è tempo da perdere.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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