La Cassazione ha annullato, con rinvio a una nuova sezione del Tribunale del Riesame di Torino, il provvedimento che lo scorso ottobre aveva disposto agli arresti domiciliari Luigi Nerini ed Enrico Perocchio, due tra gli indagati della tragedia del Mottarone.

Per Perocchio, direttore di esercizio della funivia e Nerini, titolare della concessione dell’impianto, è stato quindi accolto il ricorso delle difese che avevano chiesto di ribaltare l’ordinanza con cui i giudici torinesi avevano respinto la richiesta del gip di Verbania, Donatella Banci Buonamici, di non procedere con il loro fermo.

Secondo la gip non c’era il pericolo di fuga, di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove, ma i Pm ne avevano poi impugnato il provvedimento. Lo scorso ottobre, quindi, il Riesame aveva dato loro ragione, rilevando l’esistenza delle esigenze cautelari e disponendo i domiciliari per i due.

Per Perocchio la decisione di oggi è limitata alla scelta della misura: la Suprema Corte non si è pronunciata sulle esigenze cautelari e sul quadro indiziario che rimangono, quindi, confermati.

Per Nerini è stato annullato l’intero provvedimento del Riesame di Torino.

Venerdì scorso si era tenuta l’udienza per discutere il ricorso delle tre difese e per capire quale sia il punto o i punti da rivalutare, si attendono la pubblicazione delle motivazioni che avverranno, di rito, tra trenta giorni.

Indagato, oltre a loro, Gabriele Tadini, il capo servizio delle Ferrovie del Mottarone: il 25 novembre per lui furono revocati gli arresti domiciliari per decorrenza dei termini, essendo passati sei mesi dall’arresto.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoecoomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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