Il prossimo 28 marzo scoccherà il momento del via dei Campionati di Formula 1 e MotoGP, pandemia permettendo naturalmente, e considerando inoltre che i rispettivi calendari variano non tutti i giorni ma difficilmente saranno quelli odierni.

In mezzo a tutta questa incertezza, due quesiti tengono banco e non hanno nulla a che fare con il Covid; sono infatti Lewis Hamilton e Marc Marquez ad essere al centro dell’attenzione, il primo perché ancora non ha rinnovato il contratto (scaduto) con Mercedes, il secondo perché i noti problemi al braccio infortunato nel primo appuntamento della scorsa stagione, ancora non sono stati risolti e nessuno è in grado di dire quando e se lo spagnolo sarà nuovamente in gara.

Che si vada avanti ugualmente, anche senza i principali protagonisti delle ultime stagioni, è un dato di fatto, e la MotoGP già ha incoronato un nuovo Campione del Mondo, che senza di loro sia tutta un’altra cosa è fatto altrettanto acclarato, perché lo spettacolo non può certo essere lo stesso.

Il tira e molla tra Lewis e la Mercedes va avanti da un po’ di tempo, con le indiscrezioni che si accavallano, pur se la verità la sanno solo i diretti protagonisti; certo il gossip non può ignorare una vicenda che potrebbe stravolgere il mondo delle quattro ruote, anche se è davvero difficile immaginare che alla fine non si arrivi ad un accordo.

Certo se ne sono sentite e se ne sentono di tutti i colori, ultimo un rinnovo di due anni (o uno con opzione) e la possibilità per il pilota di veto, ovvero che sia lui a scegliere il proprio compagno di Scuderia, evitando così di avere un concorrente in casa; l’eventualità non sarebbe una novità, ma solo un modo più semplice di convivenza tra il “vecchio” campione e chi in realtà avrebbe unicamente la funzione di spalla, autorizzato a giocarsela solo in caso di ritiro in gara del numero uno.

In fin dei conti quanto ci sarebbe di diverso dalla realtà delle ultime stagioni? Bottas ha anche vinto qualche Gran Premio, ma con Lewis in pista ha mai davvero avuto la possibilità di vincere il Mondiale? Sempre ammesso che sia davvero un pilota in grado di vincere, cosa tutt’altro che scontata.
Tra i “si dice” ed altri spifferi pare che alla fine l’accordo verrà sancito e la data per renderlo di pubblico dominio possa essere quella della presentazione della macchina del 2021, ai primi di marzo, ma fino ad allora ne leggeremo certamente ancora tante!

Su Marc Marquez il discorso è un bel po’ diverso, perché qui il contratto non centra, ma a tenere banco è sempre il braccio fratturato a Jerez ad essere la causa dell’ancor mancato ritorno alle corse del campione spagnolo; tre interventi chirurgici non sono bastati per ridare a Marc la possibilità di riprendere gli allenamenti ed essere disponibile per il nuovo Mondiale, tra polemiche e scambi di accuse sul perché delle disavventure senza fine, della placca che si rompe, dell’infezione intervenuta dopo l’ennesima operazione.

Che tutto sia iniziato con il tentativo di correre nel secondo appuntamento di Jerez, dopo soli due/tre giorni dalla prima operazione, ci vuole poco a comprenderlo, così come è immaginabile che un pilota sia capace di superare la soglia del dolore e non voglia perdere neppure una corsa; però, con il senno del poi, era giusto esporsi ad un così grande rischio? Chi doveva eventualmente fermare Marquez? I medici o il suo Team, o tutti e due insieme?

All’epoca in tanti parlarono di “eroe” piuttosto frettolosamente, ma oggi gli stessi cosa dicono? Rimangono sulla stessa linea di pensiero o sono “rinsaviti” rispetto ad un inutile comportamento, quando sarebbe probabilmente bastato saltare uno o due gare per mettere tutto a posto e giocarsi comunque il mondiale? Dire no a Marquez è certamente difficile, così come fermarlo anche per poco, ma alla luce dei fatti odierni è troppo facile dare la colpa ad altri e non “anche” a Marc.

Se poi aggiungiamo la rottura della placca, ufficialmente rottasi aprendo una finestra? Nel caso fossero vere le voci che vogliono invece sia stato un incidente in bicicletta o, addirittura, in moto, a causare il nuovo e grave problema, si potrebbe continuare ad incolpare i medici intervenuti la prima volta?
Tante domande senza risposta, comprese quelle relative al quando ed al come sarà il ritorno in pista di Marquez, la possibilità sia sempre lo stesso, compresa quella mancanza di paura, forse sottovalutazione del rischio, che insieme ad altre caratteristiche lo ha fatto diventare il migliore per anni.

Augurarsi di continuare a vedere Hamilton e rivedere Marc in pista non è pensiero solo di chi tifa per loro, ma credo, di tutti coloro che amano la Formula 1 ed il Moto Mondiale, perché un campione va applaudito, rispettato, sempre.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Patrizia Ferro

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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