Questa notte è stata posata l’ultima delle 78 paratoie che compongono il “Mose”, il sistema di dighe mobili che secondo i progetti sarebbe in grado di proteggere la Laguna di Venezia dalle maree superiori ai 110 centimetri, ovvero quelle sufficienti ad allagare buona parte della città (come funziona?). I lavori nel canale di San Nicolò sono terminati questa mattina alle 5. In tutto la barriera sulla bocca di porto di Lido sud conta 20 paratoie, ciascuna delle quali misura 26,65 metri di lunghezza, 20 di larghezza e 4 di spessore, per un peso complessivo di 282 tonnellate. Il sistema di difesa risulta ora completo nella sua parte meccanica. Le barriere non sono tuttavia in grado di alzarsi, poiché dovrà essere ancora implementato il sistema di comando e movimentazione. Dalla primavera inizieranno i test anche se molti dubbi ancora sussistono sulla gestione dell’infrastruttura, visti gli esorbitanti costi stimati per la manutenzione.
La prima pietra dell’opera era stata posata nel 2003 dall’allora premier Silvio Berlusconi insieme all’allora governatore del Veneto Giancarlo Galan, che proprio per l’inchiesta Mose ha patteggiato una condanna a due anni e dieci mesi di reclusione.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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