Un’appendicite non riconosciuta e degenerata in peritonite. Fu questa la causa del decesso di una bambina di 5 anni: il tribunale di Rimini ha condannato per omicidio colposo una dottoressa, che non diagnosticò alla bimba un’infiammazione che ha provocato la morte.

Tutto è accaduto nella primavera del 2017, il dolore, i primi segnali, poi la corsa all’ospedale di Cattolica: ma il medico, non la trattiene nel reparto ma ipotizza una infezione urinaria e la rimanda a casa. Ma la bambina, dopo due giorni, muore per una perforazione dell’appendice.

La professionista è stata ritenuta colpevole di omicidio colposo per colpa medica, e condannata ad un anno, pena sospesa.  Secondo la consulente della Procura la bimba è deceduta per le conseguenze di una peritonite, mentre “sarebbe invece sopravvissuta, se la dottoressa avesse trattenuto la bimba in osservazione oppure inviato la piccola paziente al pronto soccorso pediatrico di Rimini”.

Sempre secondo la Procura, l’inesperienza della dottoressa del primo soccorso di Cattolica – un giovane medico alle prime esperienze –  assieme alla mancanza di strumenti adeguati per la diagnostica, “aveva condotto ad un fatale esito”.

In sede di giudizio penale, il giudice di primo grado ha anche condannato l’Ausl – l’Azienda di unità sanitaria locale – ad un risarcimento di 270mila euro per i due genitori della piccola e 170mila euro per il fratellino.

A cura di Elena Mambelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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