Si può morire a causa delle banche?
Anche se è tremendo solo a pensarlo, purtroppo è successo.
Un pensionato di Civitavecchia si è tolto la vita, dopo aver perso ben 110 mila euro.
I risparmi di una vita sono letteralmente andati in fumo così come la Banca Popolare del Lazio e dell’Etruria. Ma, lo Stato, in maniera repentina ha subito salvato questa e altre banche tra cui la Banca Marche, La Cassa di Risparmio di Ferrara e di Chieti.
Grazie al decreto ‘Salva Banche’ emanato dal Governo Renzi, è stato azzerato il valore delle obbligazioni subordinate. Insomma questi istituti di credito hanno potuto eliminare con un colpo di spugna tutti i loro debiti, ma così facendo sono stati penalizzati i piccoli e medi risparmiatori che avevano investito in quelle banche Queste persone hanno perso cifre considerevoli e adesso si ritrovano con un pugno di mosche in mano.

Come mai a pagare sono sempre i più deboli? E soprattutto, come mai, le banche riescono sempre a cadere in piedi? Perchè le banche non possono fallire e basta come una qualsiasi azienda? Secondo Renzi sono stati salvati migliaia di posti di lavoro e numerosi conti correnti. Il premier ha anche aggiunto che il sistema bancario italiano è solido e che si provvederà a dare ai risparmiatori coinvolti una forma di ‘ristoro’. Altro che forma di ristoro, caro presidente del Consiglio, qui non stiamo parlando di un rimborso spese di qualche centinaio di euro, ma di cifre considerevoli che, queste persone, hanno guadagnato e risparmiato grazie al sudore della fronte. La politica, su questa vicenda, si è subito divisa. Però, in molti (anche dallo stesso partito di Renzi), hanno deciso di appoggiare una commissione di inchiesta su tutta questa storia, voluta da Forza Italia, per cercare di far emergere tutti i conflitti di interesse, tra cui uno grosso come una casa che riguarda il Ministro Boschi e suo padre, vicepresidente di Banca Etruria. Perchè non si riesce mai a salvare capra e cavoli? O meglio, perchè si decidono di salvare solo certi cavoli? Non si può puntare sempre il dito e chiamare speculatori, quelli che decidono di investire in titoli per avere qualche profitto. Molti di loro, sicuramente, sono stati indotti a investire dalle banche su certi titoli e le stesse non sono state troppo chiare sui rischi che avrebbero corso queste persone.

E, così, si è arrivato al crack. Per ovviare a questo grosso problema, che il nostro governo ha contribuito a creare, l’associazione di risparmiatori Altroconsumo, ha proposto di costituire un fondo finanziato dal sistema bancario per far ottenere ai risparmiatori rimasti in braghe di tela, il rimborso totale delle loro perdite, per quanto riguarda azioni e obbligazioni. Non si può sempre pensare a salvare il bue più grasso e lasciare quello magro e malato a morire. A volte bisognerebbe cercare di curare quello che ha più bisogno.

Forse per i nostri politici (abituati a vitalizi ben più cospicui), 110 mila euro sono poca cosa, ma per la gente comune che va al lavoro tutti i giorni e torna a casa la sera stanca morta, rappresentano la vita. Ora capisco perchè i nostri nonni tenevano i soldi nel materasso. Se il nostro sistema bancario continuerà a fare acqua da tutte le parti, l’ unico posto in cui nostri soldi saranno al sicurò rimarrà quello.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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