Sono dello scorso dicembre i numeri del report dell’Organizzazione mondiale della sanità che ribadiscono e rinforzano quel che in parte già si sapeva: il nostro Paese è al centro di una ripresa imprevista di diffusione di casi di morbillo

Nel 2017 si sono contati 4.803 casi di morbillo.
Il che sarebbe già grande come dato assoluto, ma lo è ancor di più se lo si relativizza.
Per esempio in paragone con i dati del 2016 (prima cioè che iniziassero a sentirsi gli effetti della polemica sui vaccini e del diffondersi delle istanze dei no vax): secondo il WHO solo un anno fa i casi di morbillo registrati in Italia erano meno di un quarto di quelli di ora, cioè 862.

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Oppure se messo in relazione con i dati degli altri Paesi. Dalla rilevazione dell’Organizzazione mondiale della sanità, risulta che il nostro Paese è quinto nel mondo per casi di morbillo.
Sopra di noi, solo India (con 46.716 casi confermati); Nigeria (8.414 casi) Cina (5.469 casi) e Pakistan (5.469 casi). Paesi che non solo hanno spesso condizioni sanitarie e igieniche diverse da quelle italiane, ma anche di paesi molto più popolosi del nostro.
Basti pensare che la Cina ha solo 500 casi di morbillo in più di noi, ma una popolazione di un miliardo e 400 milioni di persone contro i nostri 60 milioni.
L’unico altro Paese europeo in cui si incontrano dati simili ai nostri è la Romania, 4.487 casi su una popolazione di 19 milioni.
Per avere, di nuovo, un’idea delle proporzioni, in Francia, i casi nel 2017 sono stati 445; in Norvegia 1 e in Albania 0.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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