“Si attestano ad oltre 2,7 milioni, per un valore di circa 294 miliardi, le domande di adesione alle moratorie sui prestiti e superano quota 149 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia”.

E’ quanto informa la task force di cui fanno parte Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dello Sviluppo Economico, Banca d’Italia, Associazione Bancaria Italiana, Mediocredito Centrale e Sace Circa i due terzi degli importi delle moratorie richieste e approvate dalle banche da marzo 2020 sono ancora in essere.

Attraverso ‘Garanzia Italia’ di SACE i volumi dei prestiti garantiti raggiungono i 22,3 miliardi di euro, su 1.699 richieste ricevute. Si stima che, in termini di importi, circa il 95% delle domande o comunicazioni relative alle moratorie sia già stato accolto dalle banche, pur con differenze tra le varie misure; il 4% circa è stato sinora rigettato; la parte restante è in corso di esame.

Da tale sistema si individua l’enorme difficoltà degli imprenditori in tutti i settori di produzione compreso il comparto agricolo alimentare che hanno visto i dodici mesi le loro perdite d’esercizio fino al 90%. La pandemia ha di fatto strangolato il potere di vendita in modo peggiore rispetto al dopoguerra e lo scenario presenta lati oscuri con il sistema finanziario messo a dura prova e che probabilmente per ritornare nel tempo (i grandi economisti stimano non prima del 2025), a regime, molte attività saranno costrette a cedere il passo per sempre.

Il problema è molto serio perchè intorno alle PMI ci girano molte famiglie essendo le più artigianali o composte da piccoli capitali ed ecco il motivo che negli ultimi 12 mesi l’aumento della povertà, le richieste nelle Caritas, sono sotto gli occhi di tutti.

Senza una riforma giuridica civile con nuove attuazioni, per salvaguardare i patrimoni dei piccoli e medi imprenditori, i tribunali che già oggi funzionano a singhiozzo dovranno fare i conti con montagne di atti con la conseguenza di una rivolta-spaccatura delle partite iva allo stremo, con la speranza che la civiltà continui a dominare sulle rivolte violente.

Come dire, se mi togli i beni primari, allora caro sistema, compreso quello sanitario, sarò costretto a difendermi, solo se pensiamo agli stipendi dei politici, manager… mentre Papa Francesco, ha già deciso di tagliare la busta paga ai “servitori“ del Vaticano, perchè il covid sta facendo tremare le colonne di Piazza San Pietro.

E su questa crisi che non ha precedenti nella storia dell’uomo non si speculi troppo sui deboli, sarebbe l’errore più madornale.
Ernest Hemingway aveva previsto nei suoi romanzi che durante il progresso eccessivo l’uomo sarebbe stato costretto a combattere con le clave, uno contro l’altro.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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