Tragedia in provincia di Verona, dove due ragazzi di 21 anni anni sono morti per il monossido di carbonio, nella casa dove stavano trascorrendo le feste insieme a due ragazze, che non sono rimaste intossicate. E’ accaduto in località Ca’di Sotto a Ferrara di Monte Baldo, dove sono intervenuti i vigili del fuoco, il personale del Suem e le forze dell’ordine.
Le vittime sono due studenti: Luca Bortolaso, nato a Soave (in provincia di Verona) e residente a Lonigo (in provincia di Vicenza), e Alex Ferrari di Arzignano (provincia di Vicenza). Le due giovani amiche che erano con loro, di Peschiera del Garda (in provincia di Verona) e Monzambano (in provincia di Mantova), non sono rimaste intossicate, perché avevano dormito in una stanza diversa, riscaldata da una stufetta elettrica. Si trovano ancora nella villetta dove è avvenuta la disgrazia e stanno ricostruendo l’accaduto con i Carabinieri di Caprino Veronese.
I quattro, amici da tempo, erano andati a letto alle 4 del mattino. I due ragazzi si erano coricati in una cameretta molto piccola, al centro della quale, per scaldarsi, avevano posato un secchio riempito di braci. In breve tempo la stanza si è saturata e i giovani sono passati dal sonno alla morte. A fare la scoperta sono state le amiche al risveglio, sentendo un forte odore provenire dalla camera delle vittime.

Sempre il monossido ha ucciso ieri a Ventimiglia Alberto Vellano, 77 anni, di Torino. La moglie Patrizia Biamonti, 69 anni, originaria di Alassio, in provincia di Savona, è stata trasferita in camera iperbarica a Genova. La tragedia si è consumata in un appartamento di corso Montecarlo, in frazione Mortola. I due coniugi, che abitano nel capoluogo piemontese, erano scesi in Riviera per trascorrere la fine dell’anno. Sono stati alcuni amici di famiglia, con i quali avevano appuntamento, che non avendo più notizie di loro si sono presentati a casa e hanno aperto la porta con una copia delle chiavi in loro possesso. I due sono stati trovati stesi sul letto, con il cane moribondo. Il marito era già morto.

L’appartamento è stato messo sotto sequestro dai vigili del fuoco. All’origine dell’intossicazione potrebbe esserci un malfunzionamento del termoconvertitore a gas che genera aria calda con i fumi che sono stati scaricati dentro l’alloggio per la presumibile rottura di un condotto di scarico.

Un uomo di 67 anni è stato trovato senza vita all’interno del proprio appartamento in corso Dante a Cuneo. Secondo i primi accertamenti degli operatori del 118, anche in questo caso il ‘killer’ sarebbe il monossido di carbonio.

Ancora un braciere lasciato acceso per difendersi dal freddo, perché il riscaldamento non funzionava bene, ha fatto finire in ospedale un’intera famiglia di origine filippina la scorsa notte a Bologna. In sette, fra i quali quattro minori, sono rimasti intossicati dal monossido di carbonio che si è sprigionato dal braciere, a quanto pare privo di qualunque tipo di sfiato per permettere ai fumi di disperdersi, acceso in un appartamento all’ultimo piano di un condominio in via Martiri di Monte Sole, zona Arcoveggio. Nessuno è in gravi condizioni, grazie al rapido intervento dei Vigili del fuoco e del 118, accorsi poco dopo mezzanotte grazie all’allarme lanciato da uno dei familiari che, sentendosi male, ha capito che qualcosa non andava.

Nell’appartamento, dove è intervenuta anche la polizia, c’erano una donna di 38 anni con i suoi quattro figli (due adolescenti e due molto piccoli) e i nonni paterni dei bambini. Sono stati questi ultimi, lui 64 anni e lei 60, a respirare più monossido: per entrambi è stato necessario un trattamento in camera iperbarica, a Ravenna, ma le loro condizioni non sono preoccupanti. Saranno dimessi in giornata invece i quattro minori e la mamma.

Brutta avventura di fine anno anche per quattro ragazzi del Sulcis che avevano deciso di festeggiare il capodanno a Olbia, assistendo al concerto di J-Ax. La sera del 31, i giovani, tra i 23 e i 28 anni, sono finiti al pronto soccorso del Giovanni Paolo II per per un’intossicazione da monossido di carbonio.

I quattro hanno accusato gli stessi sintomi: forte mal di testa, nausea, vomito. Dopo le prime analisi i medici dell’ospedale olbiese hanno disposto l’immediato trasferimento dei quattro ragazzi all’ospedale Marino di Cagliari per il trattamento nella camera iperbarica. Ora i giovani stanno bene e sono fuori pericolo.

Sull’episodio stanno indagando i carabinieri di Olbia. Sotto esame l’appartamento preso in affitto dai quattro giovani in una traversa di via Mameli a Olbia. Un perito eseguirà i controlli degli impianti e della caldaia a gas, il cui malfunzionamento potrebbe essere la causa dell’intossicazione.

Tragedia sfiorata anche a Carini, in provincia di Palermo, dove la notte di Capodanno una famiglia ha portato in casa il barbecue per arrostire le salsiccia poiché fuori c’era vento. A salvarli i medici e i sanitari dell’ospedale Civico di Partinico. Le ambulanze del 118 hanno trasportato il padre, la madre, tre figli e il genero al pronto soccorso. I due genitori, di 50 e 40 anni, e i ragazzi con età compresa tra i 20 ed i 25 anni, sono stati ricoverati ma non sono in pericolo di vita. Devono la loro salvezza alla tempestività dell’intervento e al trattamento in camera iperbarica.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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