Di questa partita si è parlato di certo più per la valenza politica che per le aspettative sportive. Finisce con un punteggio tennistico: 6-2 per l’Inghilterra, una superiorità rispetto all’Iran chiara sin dai primi minuti di gioco.

Prima la querelle sulla fascia One Love arcobaleno che avrebbero voluto indossare gli inglesi, poi sostituita con quella imposta dalla FIFA: una fascia ufficiale gialle e nera “No Discrimination”. E poi il gesto degli inglesi di inginocchiarsi al fischio d’inizio, un gesto ormai planetario contro le discriminazioni dalla morte di George Floyd, soffocato a morte dai poliziotti.
Il ministro per l’Immigrazione inglese, Robert Jenrick, definisce la scelta dei calciatori “perfettamente legittima“, ancor più in Paese come il Qatar che ha “standard diversi” sul rispetto dei diritti civili. A bordo campo la giornalista della BBC Alex Scott ha indossato la fascia arcobaleno censurata ai calciatori.

L’Iran, compatto, non canta l’inno. Un gesto molto forte, un silenzio eloquente contro il regime che nel loro Paese sta reprimendo le proteste pro-democrazia. I tifosi iraniani sulle tribune del stadio Khalifa di Doha si sono divisi tra sostenitori della rivolta che infiamma il loro Paese da settembre e difensori del regime. Così, se in molti hanno condannato con fischi e ululati la scelta dei giocatori di non cantare l’inno in solidarietà con le proteste, sugli spalti sono spuntati anche diversi cartelli con scritte in inglese come “Woman Life Freedom” o “Freedom for Iran” e i colori bianco, rosso e verde della bandiera nazionale.

La cronaca – Si parte purtroppo con un incidente. Al nono il portiere iraniano Beiranvand si scontra col compagno Majid Hosseini. L’estremo difensore ha la peggio e dopo una decina di minuti è costretto a chiedere il cambio. Al 35’ Bellingham, il più giovane tra gli inglesi, salta tra due avversari e sblocca il punteggio. Poi al 43’ sugli sviluppi del corner, Saka col sinistro insacca il 2-0. Dopo tre minuti arriva anche il terzo gol: al 46’ grande azione di Bellingham che serve Kane, cross per Sterling che al volo di esterno supera per la terza volta il portiere iraniano. Iran sempre più in difficoltà nella fase finale del primo tempo. L’arbitro concede inspiegabilmente ben 14 minuti di recupero, nonostante il gioco non si sia fermato lungamente.

Al rientro in campo l’Inghilterra si ripropone identica, mentre l’Iran ne cambia tre. Dopo pochi minuti un giallo a Pouraliganji per fallo su Kane. Al 62’ Saka castiga gli iraniani con un altro sinistro a rete: è la sua prima doppietta in nazionale. Un gol di bandiera per l’Iran arriva un minuto dopo con Mehdi Taremi, attaccante nel Porto. Al 70’ escono Maguire, Saka, Sterling e Mount, entrano Dier, Rashford, Grealish e Foden. Il morale non fa in tempo a riprendersi, perché al 71’ arriva anche il quinto gol dell’Inghilterra: è il tredicesimo gol con la sua nazionale per Rashford.

Poi per l’Inghilterra fuori Kane, dentro Wilson al 76’, e un altro cambio nell’Iran: fuori Noorollahi, dentro Azmoun. Al 90’ segna Grealish il 6-1.
L’arbitro brasiliano Raphael Claus chiama la Var che decreta un rigore per l’Iran e Taremi dagli undici metri non sbaglia. È il 6-2 che segna anche la fine dell’incontro dietro non poche avversità.

A cura di Roberto D’Orazi – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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