Non è un Paese per giovani, ma nemmeno un Paese per anziani. La prova? Nel 2016 l’Inps ha pagato all’estero 373mila pensioni, in ben 160 paesi per un valore “poco superiore a 1 miliardo di euro”.
A riferire la notizia è stato il presidente Inps Tito Boeri precisando che si tratta di “un’anomalia” visto che “non c’è un quadro di reciprocità. Le prestazioni assistenziali pagate all’estero vanno a ridurre gli oneri di spesa sociale di altri Paesi, è quindi come se il nostro Paese operasse un trasferimento verso altri senza avere un ritorno in consumi”.
Il fenomeno “è in aumento sul 2017, a seguito degli interventi fatti, con la spesa per le 14esime più che raddoppiata”.
Tuttavia, è fondamentale precisare che “più di un terzo delle pensioni pagate a giugno 2017 hanno periodi di contribuzione in Italia inferiori a 3 anni, il 70% è inferiore ai 6 anni e l’83% ai 10 anni”, quindi si tratta di durate contributive “molto basse”, ha concluso Boeri.