I virologi hanno accolto con entusiasmo l’annuncio dell’azienda Merck sui risultati positivi dei test sulla pillola anti-Covid nota come Lagevrio o molnupiravir. L’ultimo ad esprimersi è il virologo dell’università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco, che l’ha descritta come “una strategia terapeutica antivirale reale”.

All’Adnkronos Salute, l’esperto ha detto che “per dicembre credo che dovremmo averle e potranno rivelarsi armi utili a contrastare questo colpo di coda che il virus ci ha sferrato”. L’attesa, quindi, potrebbe non essere molto lunga e la pillola potrebbe quindi rappresentare un nuovo strumento per contrastare la pandemia.

Anche Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa, aveva detto che la pillola anti-Covid potrebbe arrivare “nelle settimane successive” al Natale. “Hanno dato risultati più che promettenti, piuttosto confortanti. La valutazione compiuta si avrà nelle prossime settimane, un primo parere positivo è stato dato per avviare la prenotazione e l’acquisto”, ha aggiunto Magrini.

Pregliasco ha però precisato che le pillole di Merck e Pfizer non rappresentano un’alternativa al vaccino, bensì “uno strumento complementare, da utilizzare nei casi in cui ci si infetta comunque”.

Per Pregliasco, la pandemia “avrà ondulazioni successive anche nel prossimo futuro”, ma sono sempre di più gli strumenti a disposizione per contrastarla. Vaccini, anticorpi monoclonali, immunostimolanti, e le pillole antivirali.

Nell’attesa dell’autorizzazione, l’Ema ha reso note alcune indicazioni sull’uso delle pillole: “Lagevrio deve essere somministrato il prima possibile dopo la diagnosi di Covid-19 ed entro 5 giorni dall’inizio dei sintomi”. Ciò significa che l’efficacia dell’antivirale è comunque limitata al solo uso nelle fasi precoci della malattia.

L’Ema aveva inoltre osservato che “Lagevrio, somministrato alla dose di 800 mg due volte al giorno, ha ridotto il rischio di ospedalizzazione e morte quando il trattamento è iniziato entro 5 giorni dall’inizio dei sintomi”.

Quanto agli effetti collaterali, sono stati segnalati “diarrea, nausea, vertigini e cefalea, tutti di entità lieve o moderata”.

A cura di Elena Mambelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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