VITTORIO RIZZI VICE DIRETTORE GENERALE DELLA PUBBLICA SICUREZA DIRETTORE CENTRALE POLIZIA CRIMINALE ROBERTO ROSSI PROCURATORE CAPO TRIBUNALE DI BARI

Si è svolto a Roma, presso la Direzione centrale della Polizia criminale – Dipartimento della Pubblica Sicurezza – un incontro tra il vicecapo della Polizia e una delegazione di Media Freedom Rapid Response (Mffr), finalizzato a sviluppare un sistema efficace e coordinato sul tema della libertà di stampa nell’Unione Europea.

Il presidente dell’organismo permanente di supporto del “Centro di Coordinamento” per le attività di monitoraggio, analisi e scambio d’informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti, ha illustrato le attività svolte. Nella premessa ha ricordato che il fenomeno delle minacce nei confronti dei giornalisti è costantemente all’attenzione del ministro dell’Interno. Inoltre, nel suo intervento, ha evidenziato come i casi connessi al fenomeno siano aumentati negli ultimi anni, e ha ripetuto che tale ascesa è da ricondurre anche all’azione di sensibilizzazione svolta nei confronti dei cronisti affinché denuncino senza remore – alle forze di polizia – ogni atto intimidatorio subito.

Le vicende che accadono giornalmente sono state l’occasione per fare alcune riflessioni di carattere generale. Infatti, nel corso dell’incontro, è emerso come una parte sempre più rilevante degli eventi è consumata attraverso i social network. A tal proposito stupisce la pressoché totale mancanza di censura sociale verso gli episodi di aggressioni ai cronisti che avviene anche perché è sempre meno riconosciuto il valore pubblico dell’informazione. Il fenomeno riguarda in gran parte le giornaliste; così come un atto su dieci è riconducibile alla criminalità organizzata.

L’incontro ha rappresentato anche l’occasione per condividere il report concernente il monitoraggio degli atti intimidatori subiti dai professionisti dell’informazione in Italia. L’analisi dei dati ha confermato la tendenza in aumento del fenomeno in osservazione. Nel 2021 sono stati censiti 110 episodi (+11 per cento rispetto all’anno precedente quando si erano registrati 99 episodi) di cui 18 riconducibili a situazioni di criminalità organizzata (16 per cento), 36 a situazioni politico/sociali (33 per cento) e 56 riferibili ad altre fattispecie (51 per cento).

Sono state monitorate con attenzione anche le intimidazioni avvenute tramite web che ammontano a 55, pari al 50 per cento del totale. Le regioni in cui si sono registrati il maggior numero d’intimidazioni sono: Lazio, Lombardia, Toscana, Sicilia ed Emilia Romagna.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Il Vice Direttore Ugo Vandelli

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