L’agenzia di intelligence esterna della Germania (Bundesnachrichtendienst, Bnd) sta ottenendo nuovi elementi su quanto avvenuto a Bucha, il sobborgo di Kiev da cui sono arrivate immagini strazianti dopo il ritiro delle truppe russe: ha infatti acquisito intercettazioni radio tra militari russi nelle quali vengono discusse le uccisioni di civili nella cittadina ucraina. Lo riferisce Spiegel international, l’edizione online in lingua inglese del settimanale investigativo tedesco Der Spiegel.

Parte delle comunicazioni intercettate sembrerebbero riferirsi direttamente ai cadaveri fotografati a Bucha. In una di queste, per esempio, un soldato direbbe a un commilitone di aver sparato a una persona in bicicletta: tra le fotografie scattate nella cittadina ucraina ce ne è proprio una di un corpo che giace accanto a una bici.

Le autorità russe hanno negato veementemente di essere responsabili di questi crimini di guerra, incolpando al contrario i militari ucraini, nonostante siano contraddetti da tutte le testimonianze dei sopravvissuti raccolte dalla stampa internazionale. Le intercettazioni che ora emergono, e di cui sono stati informati ieri i parlamentari tedeschi, confuterebbero completamente le affermazioni di Mosca.

Il Bnd avrebbe inoltre raccolto prove che a commettere le violenze sarebbero stati soprattutto componenti della brigata mercenaria Wagner Group, noto per le atrocità commesse nel conflitto in Siria.

Testimoni oculari hanno riferito che le forze occupanti a Bucha fossero inizialmente composte di “giovani soldati”. Successivamente, sarebbero state sostituite da altre divisioni, e a quel punto le violenze sulla popolazione civile sarebbero diventate più frequenti. È stata riferita anche la presenza di brigate cecene. Queste evenienze sollevano la questione se quanto successo fosse parte di un piano delle forze occupanti.

Dalle intercettazioni radio emergerebbe che le uccisioni di civili non siano state fatti casuali o iniziative di singoli soldati fuori controllo. Piuttosto, scrive lo Spiegel citando fonti che hanno avuto accesso agli audio, la naturalezza con cui i militari ne parlano farebbe pensare che siano diventate la norma nelle attività militari russe, se non addirittura parte di una strategia più ampia volta a diffondere terrore nella popolazione e ridurre la volontà di resistere.

A cura di Stefano Severini – Foto Getty Image

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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