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Una lunga volata, 250 metri sull’asfalto di via Roma, l’approdo storico di una Milano-Sanremo che non ha tradito le aspettative. La 106esima edizione della Classicissima di Primavera, 293 chilometri di sali e scendi che hanno inaugurato la nuova stagione delle corse di un giorno, premia la forza propulsiva di John Degenkolb, 26enne tedesco della Giant-Shimano, colosso che ha nel dna la vittoria, avendo conquistato nel 2013 la tappa di Matera del Giro d’Italia e altre due gare di prestigio come la Vattenfall Cyclassics e la Parigi-Tours del 2013 e la Gand-Wevelgem del 2014.

“E’ il momento più alto della mia carriera, non posso credere a quanto fatto. E’ stato incredibile vincere così”, le prime parole di giubilo del teutonico, professionista nel 2011 e maglia verde all’ultima Vuelta. Eppure la Katusha aveva fatto le cose per bene: non si era fatta impressionare dallo scatto di Gallopin dopo il Cipressa, aveva tenuto sotto controllo lo scatto di Thomas ed Oss all’imbocco del Poggio, non si era allarmata quando, nel finale, ci avevano provato prima Gilbert, scivolato poi in curva assieme all’iridato Kwiatkowski e a Stybar, e poi Van Avermat.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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