MOSE BARRIERA MOBILE DIGHE

La burrasca autunnale è ormai sul Nord dell’Italia, ma la giornata critica sarà quella di sabato, con un’allerta rossa emessa dalla Protezione Civile per Liguria, Lombardia e Veneto.

E sarà proprio Venezia la città nell’occhio del maltempo, con un previsto picco di marea di +135 centimetri, che per la prima volta sarà fronteggiata dal Mose, il sistema di dighe mobili che separa la laguna dal mare. Testato in questi mesi in fase di emergenza – dopo la super-acqua alta di +187 del novembre 2019 – il colosso formato da 78 paratoie alle 3 bocche di porto sarà sperimentato durante una vera alta marea.

Un evento atteso da 54 anni, da quando la mareggiata del 4 novembre 1966 portò Venezia sull’orlo del baratro. Tutta la macchina finalizzata alle operazioni di sollevamento è già in moto. Nelle prossime ore sarà firmata l’ordinanza della Capitaneria di Porto che domani, dalle 7.30 alle 15, interdirà l’ingresso in laguna a navi e mercantili, e vieterà l’avvicinamento alle ‘bocche’ di Lido, Malamocco e Chioggia a ogni mezzo da diporto. Non sarà come la prova generale del 10 luglio scorso – cui assistette anche il premier Giuseppe Conte – quando le gente visse dalle rive lo ‘show’ del Mose che si alzava in mare calmo. Domani sono attesi venti di scirocco fino a 50 km/h, e onde di di 2-3 metri.

Il Mose non è ancora finito; tecnicamente quello di sabato sarà ancora un test funzionale, per acquisire dati. I tecnici del Consorzio Venezia Nuova, il commissario al Mose Elisabetta Spitz, e il Provveditore alle opere pubbliche Cinzia Zincone confidano che tutto fili liscio. Ma in una situazione di stress idraulico garanzie certe non possono esserci. Tra le 9 e le 10 dovrebbe essere dato il via libera al sollevamento, su un obiettivo teorico di 130 cm (è la quota fissata dal protocollo) previsti a Punta della Salute.

Quota che, senza l’entrata in funzione delle barriere, potrebbe essere raggiunta alle 12.05.
Però il Mose salirà prima, e ciò impedirà che l”onda’ entri in laguna. Nel momento del picco, mentre fuori dalle dighe il livello di marea sarà di 130-135 centimetri, in città – spiegano dal Provveditorato – dovrebbe attestarsi su 110 cm.
In sostanza, una ‘normale’ acqua alta, che allagherà piazza San Marco e le zone più basse, non il 50% del suolo cittadino.

La perturbazione intanto sta già rovesciando piogge abbondanti sul Piemonte, con forti venti: la stazione meteo Arpa di Rocca dell’Abisso (2775 m. nelle Alpi Marittime) ha registrato raffiche a 142 kmh; al Colle s.Bernardo, sopra Garessio, sempre nel Cuneese, vento a 118 kmh. A Limone Piemonte sono caduti 106 mm di pioggia in 3 ore. L’allerta maltempo coinvolgerà gran parte delle regioni del Nord Italia, e non solo. Secondo la Protezione Civile il vasto sistema perturbato si estenderà domani a parte delle regioni centrali, con precipitazioni diffuse, temporali, e un rinforzo dei venti su Meridione e Sicilia. Se per alcuni settori di Liguria, Lombardia e Veneto è stata diramata l’allerta rossa, il grado sarà arancione invece per Trentino Alto Adige, parte di Valle d’Aosta, Piemonte, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Si prevedono, inoltre, mareggiate lungo le coste esposte. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Per questo in Liguria l’Arpal ha elevato l’allerta da arancione a rossa, esclusa solo la zona del genovesato e del savonese.

A cura di Elena Mambelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui