idratazione

idratazione
‘Vogliamo l’acqua’. Non sono le parole di qualche sventurato che è naufragato su un’ isola deserta,mai dei cittadini di Messina e provincia che, da giorni, non hanno più l’ acqua. A causa di uno smottamento, il tubo che portava l’ acqua in città è stato danneggiato e così, i cittadini si sono dovuti attaccare al tram. Da ben 15 giorni i messinesi devono andare a prendere l’ acqua direttamente alla fonte, come accadeva centinaia di anni fa. Numerosi camion cisterne (nemmeno troppi a dir la verità), stanno cercando di ovviare al problema, distribuendo qualche centinaio di litri d’ acqua a questa popolazione così martoriata. L’ incubo sembra non avere una fine. La tubazione incriminata, gli scorsi giorni, dopo che la città era rimasta a secco per oltre una settimana, era stata riparata dai tecnici dell’ Amam. Ma in che modo, se dopo poco tempo, il tubo si è di nuovo guastato? Come è possibile che succedano ancora queste cose? Non ci troviamo in Africa (dove la povertà e la poca tecnologia la fanno da padrone), ma in Italia. Chi avrebbe dovuto garantire l’ erogazione continua dell’acqua ai cittadini? Il comune, la provincia e la regione, tutti insieme o mi sbaglio? Solitamente, per queste particolari tubazioni devono essere progettate delle protezioni, o no? Io non sono un tecnico e tantomeno un idraulico, ma non ci vuole un laureato per capire questi lavori sono stati fatti con i piedi. E’ la solita vecchiastoria che si ripete. In questa terra (come in tutto lo stivale), a comandare il gioco è sempre la mafia.
Speculazioni edilizie e corruzioni ai più alti livelli hanno creato questo disagio, come è accaduto settimane fa con l’ alluvione in Sardegna. Vogliamo domandarci per quale assurdo motivo, in Sicilia non rimangono in piedi, per più di due giorni consecutivi, strade, ponti e viadotti? Perchè, oltre a parlarne e ad arrabbiarci come belve, nessuno interviene per sistemare la situazione? Semplicemente, perchè ognuno si becca la sua fetta di torta e va bene così. A fare la fine del topo è sempre la povera gente che ci rimette in tutti i sensi. Il Presidente della
Regione Sicilia, Rosario Crocetta, ha detto che per tappare questa ‘falla’, occorrono due milioni di euro, che la Sicilia, attualmente, non possiede. Che cosa? Come? Ehhh?… Renzi si permette di buttare nel cesso ben 150 mila euro per un aereo di stato, nuovo di zecca (inutile aggiungo io), e il nostro governo non trova i soldi per sistemare un tubo rotto? L’ acqua non è un bene accessorio, ma primario. Vorrei vedere se il problema toccasse qualcuno dei nostri ‘cari’ e ‘amati’ governanti, abituati a bagni padronali, saune e idromassaggio.
Questo non è demagogia, populismo o altro, ma è la sacrosanta verità e a molti fa male sentire pronunciare questa parola. Continuo ancora a pensare che si sta avvicinando, a grandi passi, il momento in cui il banco salterà completamente e allora bisognerà decidere con chi stare. Non succederà ora, non succederà domani e neanche dopodomani, ma quando accadrà ci sarà da ridere e di acqua (per non dire altro), ne scorrerà a fiumi.

A cura di Nicola Luccarelli – Foto Marco Iorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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