Emanuele Bonafede e sua moglie Lorena Ninfa Lanceri erano nella cerchia più stretta dei favoreggiatori di Matteo Messina Denaro. Lo ospitavano in casa loro, cucinavano per lui, erano una sorta di punto di riferimento per sbrigare le questioni quotidiane della primula rossa e durante la convalescenza dagli interventi chirurgici per rimuovere i due tumori. Emanuele è il cugino di Andrea Bonafede, l’uomo arrestato per aver ceduto la sua identità al superlatitante. Lorena Lanceri, inoltre era inserita nel circuito di comunicazioni che ha consentito all’ex latitante di mantenere contatti con alcune persone a lui particolarmente care.

Le indagini della Dda di Palermo stanno documentando come la famiglia Bonafede fosse a disposizione dell’ex capo mafia. Continuano quindi le ricerche sulla rete di complici che ha protetto la latitanza di Matteo Messina Denaro.

L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guidoe dai pm Piero Padova e Gianluca De Leo.

A cura di Elena Mambelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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