“Non vogliamo più piangere innocenti nel Mediterraneo, che la selezione la facciano gli scafisti e i mafiosi: l’immigrazione di massa danneggia chi ha diritto alla protezione internazionale e non trova aiuto perchè le quote sono coperte da chi arriva illegalmente. Su questo sono certa di avere con me la maggioranza degli italiani”: sul tema migranti, la premier ribadisce concetti più volte espressi dalla tragedia di Cutro dello scorso 26 febbraio. E proprio sul tragico naufragio avvenuto sulle coste calabresi, Giorgia Meloni ricorda che “all’indomani della disgrazia, ho scritto al presidente della Commissione europea, al presidente del Consiglio europeo e al Consiglio Ue. Per ribadire che non possiamo attendere oltre. Non possiamo aspettare inermi il prossimo naufragio, pericolo insito per viaggi organizzati da scafisti senza scrupoli. Le frontiere dell’Italia sono le frontiere dell’Europa” ricorda anche la presidente del Consiglio.
Poi, scandisce quella che si conferma come la frase più forte e più facilmente ricordata di tutto il suo intervento: “Lo voglio ribadire: prima di ogni ipotetico diritto a emigrare, ogni essere umano ha il diritto a non essere costretto a migrare in cerca di una vita migliore. È esattamente l’aspetto che Europa e Occidente in questi anni hanno colpevolmente trascurato”.
A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica