Le Olimpiadi invernali di Pechino, hanno sin qui riservato all’Italia grandi soddisfazioni ed un numero record di medaglie conquistate.

Vero che gli ori sono due, ma a volte dal trionfo ad una classifica anonima, la differenza è davvero minima e basta pochissimo per mandare all’aria quattro anni di duro lavoro, sacrifici e rinunce.
In mezzo a tutto questo non possono ovviamente mancare rivalità e polemiche, queste alimentate anche dall’estero, dato che si sa, ogni diatriba fa aumentare l’interesse intorno alla vicenda …
Così non sono bastate le medaglie, con record assoluto del numero conquistate, per evitare che Arianna Fontana, la nostra donna record dello short track, sbottasse sul trattamento riservatole da compagni e Federazione, tanto da costringerla ad “emigrare” in Ungheria per allenarsi al meglio ed al “riparo” da sgraditi attacchi.
Motivo del contendere è certamente il marito/allenatore, così da creare un binomio a se, staccato dal gruppo azzurro.
Difficile giudicare chi ha ragione, o la parte preponderante del …. giusto; bisognerebbe essere dentro i fatti, perché così è facile dare ragione ad Arianna, che certo ha il suo bel caratterino, pari forse al talento ed alla volontà posseduti, dato che di talento puoi essere in possesso, ma senza la testa …. non si vincono neppure le medaglie di cioccolato.
Il Presidente della Federazione ha una gatta da pelare tra le mani per nulla facile e la cosa migliore è evitare le polemiche pubbliche, cercando una soluzione a quattr’occhi, dato che è vero ci siano regole da rispettare, uguali per tutti, ma occorre altresì preservare il talento della Fontana.
Altra disciplina ed altre diatribe, questa volta dettate dalla rivalità tra due primedonne, due splendide atlete, diverse caratterialmente come il sole e la luna.
Difficile se non impossibile pensare che tra la Brignone e la Goggia non ci sia rivalità, al di là dell’essere compagne di Nazionale.
Lo sci è sport individuale, e questo rende le cose, i rapporti interpersonali, anche più difficili se poi ci sono in squadra diverse atlete davvero bravissime, in grado di vincere in diverse specialità e competizioni, che siano le Olimpiadi, i Mondiali, la Coppa del Mondo.
Tornare a casa con una medaglia al collo è il sogno di ogni atleta, meglio se le medaglie sono due, magari in mezzo a gare che hanno regalato qualche delusione, figuriamoci poi se un bruttissimo infortunio ha seriamente rischiato di mandare tutto in fumo.
Federica e Sofia sono due campionesse vere e la questione, il problema, è che hanno le stesse caratteristiche, magari una avesse nello speciale la gara preferita; invece per quanto il campo delle rivali sia ampio, e comprenda anche la Bassino, è ovvio che quella da battere è la compagna di squadra, in più per nulla amica.
Anche nello sci esiste poi un problema di team di allenamento, dato che la Brignone è seguita dal fratello, che non fa parte dello staff FISI; anche in questo caso c’è chi storce il naso, magari sperando che i risultati non siano dei migliori, cosa non certo onorevole, ma umana certamente.
Così come nel caso della Fontana, serve che si trovi una soluzione, anche se nel caso Brignone-Goggia basterebbe che dal di fuori si stesse zitti, evitando dichiarazioni antipatiche ed anti sportive, di chiunque.
La rivalità tra le due campionesse ci sarà sempre, ma sono loro che devono gestirla, con equilibrio e maturità, come hanno dimostrato di saper fare, magari sorridendo un po’ di storto quando è “l’altra” a vincere, ma rimanendo dentro ai confini di una sana rivalità, che sotto sotto fa gioco pure a loro.
Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Getty Image
Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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