Il trombonista Mauro Ottolini
Oggi vi voglio parlare di un jazzista italiano tra i più sperimentali, che lavora sul concettuale e sulla ricerca strumentale. Da anni esprime il proprio talento come compositore, arrangiatore, non solo per i progetti a suo nome, ma anche per importanti formazioni jazz, rock, pop e avant-garde.
Mauro Ottolini si diploma nel 1993 presso il Conservatorio Evaristo Felice di Verona. Segue poi corsi di perfezionamento di Michel Becquet e nel 1996 comincia a suonare nell’Orchestra Sinfonica dell’Arena, dove resterà fino al 2008.
All’inizio del nuovo millennio il trombettista si diploma al Conservatorio Bomparti di Trento in musica Jazz, con il Maestro pianista Franco D’Andrea, che lo invita successivamente per una lunga collaborazione pluridecennale nelle sue formazioni.
A Los Angeles in California negli Stati Uniti ha l’opportunità di studiare con il trombettista americano Steve Turre, che lo sprona allo studio sonoro delle conchiglie. Sempre nello stesso periodo Mauro Ottolini collabora e partecipa con diversi marpioni del jazz. Tra I tanti Frank Lacy, Trilok Gurtu, Carla Blay, Steve Swallow, Tony Scott, Maria Schneider e Gary Valente. Collabora poi anche con altri grandi esponenti della Black Music come Grace Jones, Gino Vannelli, Emy Stewart, Joe Bowie.
Il suo primo progetto discografico risale al 1998, l’opera discografica viene denominata Otto Funk, in cui suona con un rapporto e si trasforma evolvendosi, diventando il suo primo CD audio jazz funk pubblicato nel 2005, dove virtuosismi e assoli fanno da cornice al genere Funk e Acid Jazz.
In Ecologic Island invece si cominciano ad apprezzare le doti di arrangiatore e polistrumentista di Mauro Ottolini.
In Slide Family del 2007 l’artista è direttore di una formazione composta da undici trombonisti, due batteristi e un deejay che lo portano a formare un’altro gruppo l’Ottovolante con cui, tra un’opera discografica e numerosi concerti, omaggia la musica italiana del varietà.
Nel 2008 il trombonista fonda il gruppo musicale Sousaphonix con cui inizia a studiare più a fondo la polifonia o da sassofonista. La musica dei Sousaphonix utilizza numerosi strumenti musicali, non convenzionali come ad esempio del cartone musicale Chubanga con conchiglie, sassofono di bambù, flauto shinobue, le pietre sonore di Pinuccio Sciola, conosciuto come Pinuccio che è stato uno scultore italiano. Era conosciuto per la sua attività nella promozione dei murales a San Sperate, suo paese natale, e per le sue sculture sonore, presenti in diverse città del mondo con strumenti artigianali sardi. Con i Sousaphonix, Mauro Ottolini nel 2009 produce l’opera discografica Sousaphonix, sullo stile blues e reggae, dalle musiche della tradizione popolare italiana, alle musiche di Duke Ellington e le sperimentazioni sonore. Un anno più tardi esce un’altra opera che ha per titolo The Sky Above Braddock, tratto da un racconto di Mario Calabresi,  giornalista e scrittore direttore del quotidiano “La Stampa” dal 2009 al 2015 e del quotidiano “La Repubblica ” dal 2016 al 2919 e figlio del commissario Calabresi, ucciso delle Brigate Rosse negli anni Settanta.
Questo progetto è il primo concept album del gruppo e anche la prima colonna sonora del cartone The Workman Blues che nell’edizione del 2011 vince il prestigioso premio, il Premio Videoclip Italiano nella Miglior Categoria Montaggio. Nel 2012 il trombonista sempre con la formazione dei Sousaphonix da vita al lavoro terzo progetto,  un omaggio al trombettista Bix Beiderbecke, il grande musicista di origine ebreo-tedesca e al jazz degli anni Venti. Dopo questa esperienza Mauro Ottolini forma un nuovo gruppo, un Sestetto  per lavorare in maniera filologica ai brani meno famosi dove Beiderbeck appariva come membro dell’orchestra o come solista.
La vera matrice del progetto è la musica dal vivo, senza barriere o camere separate e senza la possibilità di correggere eventuali errori, suonando strumenti tipici dell’epoca e del genere jazz dei primi anni Venti del Novecento, il benjo, il sousafono e la cornetta. Per il progetto Mauro Ottolini e Vanessa Tagliabue Yorke scrivono un breve romanzo di fantasia da quale nasce la musica per un film invisibile, che poi verrà prodotto come cartone animato. Con l’opera Bix Factor, il mondo del Jazz Italiano lo riconosce trombonista dell’anno; la formazione dei Sousaphonix sono infatti al secondo posto tra I gruppi italiani, mentre il progetto Bix Factor è stato votato al terzo posto tra le uscite dell’anno 2012. La musica per società senza pensieri nel 2015 Mauro Ottolini e la formazione dei Sousaphonix, producono due concept album ed un documentario che hanno come tema narrativo lo scopo di unire tutte le musiche del mondo.
La base di partenza è una fotografia dell’Orchestra della Società senza Pensieri scattata in Piazza Leone a Primolano una frazione del Comune di Valbrenta, in Provincia di Vicenza nel Veneto nel febbraio del 1921, e interrogandosi sulla differenza culturale dei personaggi della foto, colgono l’occasione per approfondire la conoscenza musicale cercando un nuovo approccio all’improvvisazione.
Per l’elaborazione anche in chiave narrativa il lavoro è complesso e porta ad un’analisi della improvvisazione nella musica araba a composizioni melodiche russe e componendo testi in lingua finlandese e francese molto spazio è riservato alla musica popolare. Tutte le musiche delle due opere discografiche usano strumenti musicali non convenzionali come il theremin, il banjo a sei corde, il prodofono, strumenti giocattolo, le conchiglie dei mari delle Antille.
Un viaggio attraverso le musiche del mondo, da Haiti e dell’America Latina, al Portogallo di Amalia Redriguez, al Giappone, gli Stati Uniti di Mahalia Jackson, l’Egitto, il Libano che termina con la rielaborazione dello splendido brano di Bepi De Manzi, detto Bepi, musicista, compositore e direttore di coro, in dialetto veronese “Benia Calastoria“.
Le opere discografiche sono abbellite da elementi rari come il brano “Lullaby“, tratto da una partitura del compositore Shostakovich, che fa parte dell’opera 86 per pianoforte e voce trovata, in lingua originale con testo cirillico e translitterata da Vanessa Tagliabue Yorke nella biblioteca del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, presente sulla prima opera discografica, arrangiando un gruppo da camera mescolato al suono della formazione dei Sousaphonix e alle sonorità delle sculture sonanti di Pinuccio Sciola.
La cantante Vanessa Tagliabue Yorke ha affrontato lo studio del repertorio sperimentando un’applicazione del metodo Tomatis, il metodo Tomatis è un programma di ascolto originale, che funziona tramite un dispositivo dotato di una tecnologia unica: il solisten, la TAP o il TalksUp. Questo strumento professionale compatto è innovativo tratta in modo istantaneo la voce e la musica per produrre “l’effetto Tomatis“. A partire dal sistema di Electronic Gating sviluppato da Alfred Tomatis, la tecnologia ha continuato a evolversi, aspirando alla massima precisione ed efficienza.
Il TalksUp integra tutti i parametri del metodo Tomatis, ed è lo strumento più avanzato e potente a disposizione dei professionisti Tomatis, studiando le frequenze delle diverse lingue, per educare il proprio ascolto al suono della lingua originale di ogni brano. Inoltre in occasione della rassegna della Canzone d’Autore organizzata ogni anno a Sanremo, il Club Luigi Tenco assegna un premio musicale omaggiando il cantautore o il cantante, attore, poeta, compositore e polistrumentista. Nel 2016, a cinquant’anni dalla scomparsa del cantautore il direttore artistico Enrico De Angelis affida a Ottolini un progetto di un arrangiamento sulle musiche di Tenco.

Il trombettista dà un’impronta moderna e riunisce importanti artisti del panorama musicale italiano e un’orchestra, quella dei “Colli Morenici“. Al progetto seguono concerti su tutto il territorio italiano e la produzione di un’opera discografica, registrata al Teatro Ristori di Verona con la stessa formazione, dal titolo: “Tenco, Come ti Vedono gli Altri“.
Inoltre Mauro Ottolini produce e progetta nell’anno 2019 una nuova opera discografica dal titolo “Sea Shell, ‘Musica per Conchiglie‘”. Questa opera si compone di un progetto ben definito, quello di un cartone animato; dopo aver approfondito le tecniche di taglio delle conchiglie, trasformazione in strumento musicale e studio dello strumento.
Sea Shell è anche il nome del sestetto con cui Ottolini suona nei teatri e sulle spiagge. Ad aprile 2020 esce una nuova produzione, un progetto live dal titolo “Isola Mente“, un long playing registrato dal vivo durante i concerti “Museo Meloncologico” nel Piceno.
Il musicista Mauro Ottolini prosegue la sua attività di artista, portando in evidenza la nostra musica contemporanea agli appassionati di quella colta.
A cura di Alessandro Poletti – Foto Repertorio
Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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