Il mio ospite di oggi è un personaggio enigmatico ed articolato, con una presenza scenica che non passa inosservata, dagli occhi penetranti e la gestualità nel narrare di sé fa comprendere la sua grande passione per la musica, la danza e le arti performative: Il Principe Maurizio Agosti Montenaro Durazzo.
Nato in provincia di Monza e Brianza, discende dalla illustre famiglia dei Principi Agosti di Bergamo, artista poliedrico, attore, cantante, performer e regista di eventi unici nel suo genere, si esibisce in quattro lingue nei teatri e club più esclusivi di tutta Europa con il nome d’arte Principe Maurice, proponendo il suo Night Theater Show.
Vediamo nello specifico chi è Maurizio Agosti Durazzo e chi è il Principe Maurice…
Mi racconti  un po’ di te e di queste due personalità?
Sin da piccolo ero un amante della musica barocca, adoro il suono del clavicembalo, un desiderio da bambino era quello di dirigere un’opera.
Inoltre ho una grande passione per l’arte che mi hanno trasmesso entrambi i genitori, mia madre suonava il pianoforte mentre mio padre aveva l’orecchio assoluto, per questo motivo a sei anni iniziai a suonare.
Sono sempre stato una persona che si è applicata negli studi, mi sono diplomato all’Istituto tecnico commerciale bancario a Losanna (Svizzera) e parimenti diplomato al Conservatorio di Milano, successivamente entrai a lavorare in banca.
Nel contempo studiai canto con il direttore d’orchestra Mario Merigo, danza moderna con il coreografo Daniel Ezralow, pantomima e regia teatrale con Lindsay Kemp, recitazione con Carmelo Bene.
In seguito la mamma si ammalò e seguii il desiderio del cuore, accudirla nella malattia, tornai successivamente a Venezia, in questa città magica dove mi sento a “casa”. Iniziai cosi ad organizzare eventi durante il Carnevale di Venezia, ispirandomi in particolare per una festa a palazzo al travestimento di “Nosferatu” il vampiro, fu così che nacque il personaggio del Principe Maurice.
Quando interpreto il Principe Maurice è come se dessi di nuovo vita a mio fratello gemello che purtroppo è morto in tenerissima età, è ed è stato nel tempo un modo per mettere in equilibrio dentro di me la sua scomparsa.
Mi racconti un po’ la tua carriera lavorativa?
Iniziai  a lavorare a Milano, principalmente in banca e nel contempo accudivo mia madre, inoltre frequentavo i locali ‘più alla moda essendo dalla discoteca Plastic, al “Divina”, dal “No Ties” all’”Amnesy”, sempre a Milano.
Iniziai poi ad occuparmi di serate in collaborazione con la Contessa Pinina Garavaglia, persona che ha lanciato molti locali e mode notturne per poi intraprendere altre collaborazioni con imprenditori della notte veneti, lavorando in locali come il Movida e l’Aida di Jesolo (VE) e l’Area City di Mestre (VE), per poi passare al Cocoricò di Riccione (RN) e all’Insomnia Discoacropoli d’Italia di Ponsacco (PI).
Nelle mie performance in questi locali apparivo spesso con le lenti a contatto bianche e i capelli rasati, sono sempre stato una persona molto poliedrica e coreografica e riuscivo e riesco tuttora a trasformare anche il più semplice dei luoghi in un’atmosfera da sogno.  
Per un periodo della mia vita sono stato legato sentimentalmente a Grace Jones, sono stato anche ospite con lei al Festival di Sanremo in una sua performance dove cantò in inglese la canzone di Renato Zero “Spalle al muro”.
Inoltre ho partecipato anche ad eventi mondani molto importanti come il “Gran ballo dei Principi e delle Principesse”, evento che si svolge da dieci anni nelle location più prestigiose del Principato di Monaco e gode del patrocinio di SAS Albert II.
Hai qualche evento importante in programma?
Tra i vari eventi mondani come ti dicevo,  sarò anche quest’anno Maestro di Cerimonie  al “Gran ballo dei Principi e delle Principesse” a Montecarlo, il 27 settembre, in questa occasione ancora più importante perché celebrerà il suo decimo anniversario, un viaggio tra favole, momenti magici e regalità.
Durante la serata verrà anche esposto un abito ed una mantella della collezione Dior Primavera/Estate 1972, indossati dalla Principessa Grace di Monaco al Bal de la Rose essendo un Galà di beneficenza per la Fondazione a lei intitolata e che si occupa dell’infanzia bisognosa nel mondo.
Custodisci un sogno nel cassetto?
In realtà la mia vita è sempre stata costellata di sogni realizzati pienamente, però siccome la mia fantasia non si ferma mai, durante il periodo del lockdown ho ideato e quasi portato a termine un monologo teatrale concepito di domande e risposte  dettate dall’improvvisazione, dedicato al mio fratello gemello che è venuto a mancare.
L’altro obiettivo oltre che sogno che si sta realizzando si riferisce alla sublime arte di Maria Callas, il più grande soprano della storia della musica, ho avuto la possibilità durante una cena di Gala alle Sale Apollinee del Teatro La Fenice per celebrare il centenario della sua nascita, l’anno scorso, di poterle dedicare la canzone “My way”, la famiglia ha molto apprezzato la mia dedica musicale. Ne è nata una collaborazione per rinnovare il mito della Divina presso il pubblico giovane riproponendolo in chiave rinnovata e sperimentale.
C’è una frase che ti descrive?
Credo che una delle frasi che mi possa descrivere è il titolo di un romanzo famoso di Pirandello: “Uno, nessuno, centomila”, quasi a rievocare l’individuo dalle mille personalità e maschere, ma se devo indossare una maschera, sarà unicamente il calco del mio volto come a ribadire l’autenticità e originalità dei miei trasfrormismi! In questo titolo è come mi rivedessi nella parte interiore Pirandelliana, mentre quella esteriore ammetto essere ispirata all’estetica D’annunziana, dove le ideologie di libertà, dignità ed amore sono in progressione.
Il principe Maurizio Agosti Durazzo, nel 2012, è stato fra le poche teste coronate italiane invitate al Giubileo di Diamante della Regina Elisabetta II, inoltre è Maestro di Cerimonie e Ambasciatore Ufficiale del Carnevale di Venezia nel Mondo da 30 anni.
Maurizio è un personaggio eclettico, un catalizzatore di creatività e un instancabile promotore di eventi che celebrano l’arte in tutte le sue forme. La sua visione di un mondo pieno di vibrazioni forti lo rende un protagonista nel suo campo, un vero maestro di cerimonie che vive e respira la cultura sia di giorno quanto nella vita notturna.
A cura di Barbara Comelato – Foto Redazione
Barbara Comelato

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