Carlo Cottarelli, il premier incaricato da Sergio Mattarella 4 giorni fa per formare il governo, ha rinunciato al mandato. L’annuncio è arrivato dopo una nota congiunta nella quale Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno annunciato di aver raggiunto, al termine di un vertice fiume, un “accordo per un governo politico M5S-Lega con Giuseppe Conte presidente del Consiglio.
E il professor Conte, convocato dal Capo dello Stato, è al Quirinale.

Cottarelli: “Un esecutivo politico è la soluzione migliore, elimina incertezze. La formazione di un governo politico è di gran lunga la migliore soluzione per il paese, limita l’incertezza che deriverebbe da nuove elezioni. Esprimo i miei auguri di cuore di buon lavoro al governo che spero possa essere formato al più presto. Grazie e scusate se sono stato troppo silenzioso in questi giorni”.
Così Carlo Cottarelli, molto applaudito, si è rivolto ai giornalisti al Quirinale dopo aver rinunciato all’incarico di formare il governo, alla luce degli sviluppi per la nascita di un esecutivo giallo-verde.

Mattarella ringrazia Cottarelli per la serietà e il senso delle istituzioni – “Il Presidente della Repubblica ha espresso il proprio ringraziamento al dottor Carlo Cottarelli per la serietà, il senso delle istituzioni e la costante attenzione all’interesse nazionale che hanno caratterizzato l’impegno svolto nell’espletamento dell’incarico affidatogli”, recita la dichiarazione diffusa dal Colle stasera.

Un grazie a Cottarelli anche da parte di Paolo Gentiloni: “Cottarelli. Una lezione di stile”, scrive su Twitter il presidente del Consiglio dimissionario. Saranno 17 i ministri del prossimo governo di Giuseppe Conte Dopo lo sblocco dell’impasse con il vertice tra i leader delle due forze che sostengono la maggioranza, il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, e il segretario della Lega, Matteo Salvini, la squadra si arricchisce di una casella per permettere a Paolo Savona di entrare, ma non alla guida del Mef, che sarà affidato a Giovanni Tria.
L’economista si occuperà invece dei rapporti con l’Europa.

Ai due vicepremier, Di Maio e Salvini, saranno affidati rispettivamente il ministero dello Sviluppo economico, del Lavoro e delle politiche sociali e quello dell’Interno. Ai Rapporti con il Parlamento il 5s Riccardo Fraccaro, attuale questore anziano della Camera, mentre Giulia Bongiorno (in quota Carroccio) andrà alla Pubblica amministrazione. Guardasigilli sarà Alfonso Bonafede, agli Affari regionali e autonomie andrà Enrica Stefani, al ministero del Sud, Barbara Lezzi, alla Disabilità Lorenzo Fontana, alla Difesa Elisabetta Trenta, alle Infrastrutture e Trasporti Mauro Coltorti, all’Istruzione Marco Bussetti, ai Beni culturali Alberto Bonisoli, alle Politiche agricole Gianmarco Centinaio e alla Salute l’attuale capogruppo M5S alla Camera, Giulia Grillo.

Sottosegreterio alla presidenza del Consiglio sembra confermato il vicesegretario leghista, Giancarlo Giorgetti. Resta un dubbio sul nome del ministro degli Esteri. Domenica scorsa Luigi Di Maio aveva rivelato che il prescelto era Luca Giansanti, ma nelle ultime ore, secondo quanto riferito da alcune fonti parlamentari, sarebbe ora in pole position Enzo Moavero Milanesi.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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