Nuovissimi materiali hi-tech studiati appositamente per imitare i colori della natura e ispirati al piumaggio di alcune specie di uccelli sudamericani: a mettere a punto questi nuovi “tessuti” è stato un gruppo internazionale guidato dall’italiano Federico Capasso, che da anni lavora negli Stati Uniti, nell’università di Harvard, e del quale fanno parte il Politecnico di Zurigo, con Henning Galinski, e l’italiano Andrea Fratalocchi, che lavora nell’Università King Abdullah per la Scienza e la Tecnologia (Kaust) in Arabia Saudita.

Questi materiali metallici, presentati sulla rivista Light: Science & Applications, sono in grado di riprodurre i colori più brillanti, dal blu zaffiro delle ali della farfalla morfo a quelli mutevoli del camaleonte. E il segreto è tutto nella struttura. I materiali hi-tech sono composti da più strati sovrapposti: il più profondo è una sorta di nano-spugna fatta di una lega di alluminio, platino e ittrio costellata di minuscole cavità.

“I colori sono il risultato dell’interazione fra la luce dell’ambiente e gli strati di cui è composto il materiale”, ha spiegato Galinski. La peculiarità dei materiali camaleonte è il non possedere una struttura regolare. Hanno cioè dimensioni diverse. “Il nostro approccio – ha aggiunto Galinski – si basa sul disordine piuttosto che sulla ripetizione di milioni di sub-unità”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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