PAOLO GENTILONI A MATERA

Terra di tufo, terra di uomini, terra di fede, di cultura e di arte.
Terra di sogni, terra di chiese, terra di sole, di sassi e di stelle.
Terra di storia.

È Matera. Una delle città più antiche al mondo.
Detta anche “la seconda Betlemme” per la sua struttura arroccata nella roccia, la sensazione che si ha è anche solo guardandola da lontano è quella di trovarsi in un presepe: non a caso è stata scelta come ambientazione da Mel Gibson per il suo The Passion e da Pier Paolo Pasolini per Il Vangelo Secondo Matteo.

Famosa in tutto il mondo per i suoi Sassi, nel 1993 è stata inserita dall’Unesco nella World Heritage List in quanto “Esempio di sistema di vita millenario da preservare e tramandare ai posteri”: essa infatti custodisce testimonianze di insediamenti umani risalenti al Paleolitico, e di tutti i periodi storici successivi fino ad arrivare ai giorni nostri. Inizialmente gli uomini vi si insediarono approfittando della conformazione delle montagne di tufo (calcarenite) al cui interno sorgevano delle grotte naturali; successivamente, ne vennero scavate di artificiali: il materiale estratto veniva poi utilizzato per creare le facciate delle abitazioni. Le case crebbero in numero, fino a creare un’intensa rete che, per molti, è un vero e proprio miracolo dell’urbanistica.

Negli anni cinquanta la popolazione che viveva nelle grotte scavate dentro la montagna fu costretta ad abbandonare quelle che erano diventate le proprie abitazioni, per insediarsi in quartieri moderni; nessuno, al tempo, avrebbe immaginato che quei Sassi sarebbero diventati il simbolo di una città che rinasce, “Una città che è modello di vita in equilibrio con l’ambiente, con cui si integra senza stravolgerlo, pur sfruttandone le risorse”, tanto da ricevere dall’Unesco il titolo di “paesaggio culturale”: mai nessuna città al Mondo, prima di Matera, era stata onorata con questo riconoscimento.

La zona più antica della città è Civita, una fortezza naturale in cui si erge maestoso il Duomo romanico edificato attorno al 1270: al suo interno ricche testimonianze d’arte tra cui una Madonna bizantineggiante del 13mo secolo detta “Della Bruna”. Moltissime le chiese materane datate fra il 13mo e il 19mo secolo tra cui San Giovanni, San Domenico e il Duomo, peraltro le più antiche; molte altre, espressione più alta dell’arte rupestre, scavate nel tufo, ospitano preziosi affreschi.

Lungo “il Piano” ai bordi dei Sassi, c’è la parte medievale rinascimentale. La Città Nuova invece è caratterizzata da edifici molto eleganti realizzati dai più noti architetti italiani. Il centro storico si sviluppa lungo l’asse settecentesco – così chiamato perché acquisì la sua fisionomia attuale attorno alla fine del 1600 – le cui vie si intrecciano a piazze in cui si innalzano storici palazzi e chiese, testimonianze di arte, storia e fede. Quella fede di cui è intrisa ogni pietra.

A cura di Sara Patron – Foto Imagoeconoica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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