Ovvero: “Amore, ma come facciamo a baciarci con questo coso sul viso dopo due mesi di telefono?”.

Scherzo ovviamente, ma la mascherina, questa per lunghi tratti “primula rossa” nella lotta anti Coronavirus, visto che tutti la cercavano e nessuno la trovava salvo chiedere un mutuo per l’acquisto, cosa è diventata adesso che siamo alla Fase 2 della lotta alla pandemia?

Cito testualmente la disposizione del Presidente della Regione Piemonte, Cirio in fatto di utilizzo della succitata – Obbligo di indossare la mascherina: l’ordinanza dispone l’obbligo di indossare le mascherine nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto, e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuamente il mantenimento della distanza di sicurezza. Da tale obbligo sono esentati i bambini con meno di 6 anni e le persone con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo di questo specifico dispositivo di protezione individuale.

Bene, adesso che le mascherine sono acquistabile e ad un prezzo consono, come si comportano i piemontesi ed i torinesi in particolare, considerando che non è ancora arrivato il momento del “liberi tutti” ed il nostro domani sarà pesantemente condizionato dai comportamenti messi in atto? Questo, considerando anche che il Piemonte è una delle Regioni più colpite dal virus, seconda solo alla Lombardia per numero di decessi, oltre ad essere in ritardo, se così si può dire, nello sviluppo pandemico.

Abbiamo ormai la nausea del restare chiusi in casa, è vero e pure logico, però non dobbiamo dimenticarci che al momento non esiste nessuna arma davvero efficace contro il Covid-19 da lasciarci la libertà e soprattutto la tranquillità del domani; quindi un corretto comportamento è assolutamente indispensabile per evitare di ritornare indietro, con conseguenze inimmaginabili.

Stamattina quindi, avendo la necessità di fare alcune compere, sono uscito di casa prima delle nove, munito di mascherina regolamentare e guanti, perchè al di là dell’ordinanza, preferisco avere e dare agli altri un minimo di “riparo”.
Bisogna all’uopo premettere che quella odierna è una giornata un tantino particolare, non solo per le nuove disposizioni di allentamento di alcune misure restrittive, ma anche perchè ci sono le pensioni accreditate sui conti correnti di banche e posta, con le conseguenze immaginabili sul numero di persone in giro.

Bene, la mia passeggiata è stata limitata a qualche isolato, ma ciò è bastato per prestare attenzone all’umanità incontrata, ai suoi comportamenti, spesso rivedendo persone che in queste settimane di uscite fino al panettiere o al piccolo supermercato sotto casa, è giocoforza capitato di incrociare.

La realtà è che non più del 55/60% indossava correttamente la mascherina, mentre almeno il 25/30% ne era completamente sprovvisto, numeri che si invertivano osservando chi indossava anche i guanti; su chi era senza mascherina, mi sono stupito di notare, in gran numero (almeno otto su dieci), essere coloro che portavano a spasso il cane, cosa che magari dipenderà dal non voler spaventare i poveri animali o aizzare quelli solitamente da difesa!!!

Ora, la considerazione è che è vero che la disposizione obbliga un certo uso della mascherina, oltre a certe condizioni, ma pensate che davanti alle banche, alla Posta e camminando sui marciapiedi fossero tutti a distanza di sicurezza? Non ho scattato fotografie per una questione di privacy, ma posso assicurare che se tra i tanti presenti ce ne fosse uno infetto, il Covid-19 sta facendo festa eccome.

Il bello però, ammesso che lo sia, deve ancora venire, perchè manca ancora qualche numero per arrivare a ottenere il cento per cento totale dell’umanità vista, e qui c’è da sbizzarrirsi, perchè la mascherina l’avevano tutti, ma era l’uso a lasciare più di qualche dubbio, a partire da chi aveva la bocca coperta ma non il naso, proseguendo con coloro che la mascherina la usano per tenere su e nascondere la pappagogia, senza dimenticare chi invece ne ha fatto una protezione per la gola o chi l’aveva a protezione del collo, perchè vuoi che sia un metodo efficace, e riutilizzabile, contro la cervicale? Anche se quello più strano è stato un ciclista che la mascherina la portava sulla fronte, magari predisposto ad attacchi di sinusite ed ha ritenuto inutile vestire caschetto o cappellino in luogo del più semplice e meno ingombrente guscio con elastici incorporati.

Inoltre la gente sprovvista di mascherina o che la porta come orpello è sempre la medesima, oggi come ai tempi di massimo contagio, il che è ovvio nella sua considerazione di quanto poco ci si preoccupi per se (cosa che non frega niente a nessuno e, senza augurare il peggio, un mesetto chiusi in casa sarebbe persino il giusto contrappasso, o sono cattivo?) ma ancor più degli altri, alla faccia del lottiamo tutti insieme e delle tante belle parole che si sono spese e si spendono giornalmente; tanto cosa volete succeda? Qualche morto in più rispetto alla normale influenza? Credo sia la cosa che è nella testa dell’anziana signora che ho incrociato uscendo da un negozio: era messa sulla porta del medesimo, tanto che ho quasi dovuto spingerla per ritornare in strada, ma evidentemente aspettare meno di un secondo in più le avrebbe causato chissà quale danno, vuoi mettere quanto è importante un attimo nell’aspettativa di vita?

Buona mascherina a tutti, portatela anche se magari serve a nulla o chissà, “solo” a salvarci la vita.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Fotolia

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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