Auto e moto sfrecciano lungo la via Ravennate come bolidi impazziti a partire dalla scuola elementare di Martorano per raggiungere in una frazione di minuti San Martino in Fiume dove si può solo fare un frontale contro la statua della Madonna.

Guidatori senza lode, anzi con il cervello magari anche pieno di droghe sintetiche, alcolizzati sgommano lungo il rettilineo dove a fianco su di un marciapiede transitano famiglie, bambini e anziani, che sono costretti a non distrarsi minimamente e a rasentare le abitazioni per non essere investiti mortalmente.

Nella prima periferia di Cesena, dunque si viaggia senza limiti e i rombi dei motori primeggiano fino a tarda notte. Lungo il “circuito di Martoranapolis” mancano solo i box per il cambio gomme o la Safety Car nel caso in cui i guidatori finissero contro un palo della luce, che andrebbe risanato con il contributo dei cittadini sempre di più in rivolta.

Da un paio di anni con l’inizio del covid, non si vedono più le pattuglie della polizia municipale e delle forze dell’ordine, tant’è che gli iscritti per le sfide di F1 e della Moto Gp sono aumentati a dismisura.

Sale dunque la protesta inaudita e sempre di più lo spavento dei residenti in queste frazioni dove vivono serenamente e che hanno scelto la campagna per la loro incolumità. E’ uno scandalo senza precedenti che continua a sollevare lamenti da parte di tutti, con l’amministrazione comunale che continua a pensare ai “fischietti” di San Giovanni e non al ritiro delle patenti con onerose sanzioni per riqualificare zone della città, come quella della stazione ferroviaria del tutto in degrado.

Occorre immediatamente riposizionare le forze dell’ordine lungo il rettilineo posto in questo largo quartiere, prima che si consumi l’ennesima tragedia, intervenendo con dossi, semafori, cartelli segnaletici. Occorre farlo prima delle riaperture degli asilo nido, delle scuole e delle parrocchie.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica

 

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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