Il progetto innovativo di Daniele Martini e Alfio Pelliccioni è andato a frantumarsi contro lo specchio della strega. Hanno stampato contro il loro volto, su quello che ritenevano sarebbe stato il vetro della bellezza di un Cesena Fc che però non è mai stato Biancaneve: bello, umile, solare e pieno di volontà.

Non ci voleva mago Merlino per intuire in modo anticipato che l’allenatore scelto e la rosa composta non potevano dare garanzie nemmeno di salvezza anticipata, infatti prima di andare a Piacenza, ricevere il Padova e poi trasferirsi nella vicina Imola, la squadra ha un piede nella zona play-out. E, quando ci si cade dentro per insofferenza ed irriverenza, diventa difficile uscirne e portare in salvo il minimo degli obiettivi per una società senza troppa liquidità.

Daniele Martini deve chiedere scusa, come lo devono fare tutti i dirigenti e gli stessi calciatori, ai propri tifosi per aver assistito ad uno spettacolo indecoroso e per aver portato lunga pazienza senza essere intervenuti presso i cancelli di Martorano.

Condivido pienamente la descrizioni del collega Bertozzi, quando sottolinea che in città del sud, ma aggiungerei anche del centro Italia, si rischia addirittura la pelle; quando le società, i calciatori ben stipendiati, illudono i propri sostenitori. Quando manca un dialogo diretto e soprattutto quando alcuni dirigenti si sentono proprietari assoluti di una squadra.

No il calcio non è più questo…. Lo dice a chiare lettere il Times, il football è aggregazione sociale e molti club inglesi esistono proprio per l’azionariato diffuso. D’altronde di grossi capitali nel nostro paese non ce ne sono molti e gli imprenditori pronti a scendere in campo sono sempre meno; e, quelli chi hanno provato per fame personale, sono scomparsi con i debiti.

Questo Cesena per come è nato non avrà vita lunga tra i professionisti anche perchè l’Orogel non avrà sempre a capo persone sensibili a dare un mano al calcio cittadino, pure per la grande cooperativa di surgelati al primo posto vengono i soci e i bilanci.

Dunque è importante anticipare i tempi, trovare investitori seri, per dare credibilità a questa nuova società di Calcio che è ferma al palo e litiga spesso dentro la stanza delle decisioni.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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