Sarebbe stato più giusto scrivere: “Marquez torna sull’asfalto”? Certo non ci si aspettava che lo spagnolo finisse con il sedere in terra mentre stava dominando il GP delle Americhe di Austin; non eravamo più abituati alle cadute di Marc, almeno in gara, diventato bravo anche a gestire quelle gare in cui non poteva giocarsela per la vittoria.
Era la settima edizione del GP delle Americhe e dopo sei vittorie consecutive, quando pareva ormai tutto fatto anche se erano pochi i giri percorsi, Marquez è finito con il sedere a terra ed a nulla sono valsi gli sforzi per tornare in pista, lasciando così via libera ad una concorrenza che, come ammesso da Valentino Rossi, ci ha messo qualche secondo per “riaversi” dalla sorpresa.
Da lì è stata una bellissima gara, con il “Dottore” che ci ha provato in tutti i modi di tornare alla vittoria dopo due stagioni, ma ha trovato sulla sua strada un Alex Rins che ha guidato al meglio una Suzuki altrettanto fantastica; portatosi al comando quando alla fine mancavano quattro giri, lo spagnolo è riuscito a resistere agli attacchi di Valentino e gioire dall’alto del podio, per la prima volta nel Mondiale di moto GP.

A completare il podio è poi arrivata un’altra sorpresa, con l’australiano Jack Miller, sulla Ducati Pramac, davanti a Dovizioso (partito in tredicesima posizione), in sella alla Ducati ufficiale, che ha però la soddisfazione di essere tornato in testa alla classifica del motomondiale, davanti a Rossi, Rins e Marquez, tutti nello spazio di nove punti.
E’ stata sorprendente dunque la gara di Austin, dove la troppa sicurezza ha giocato un brutto scherzo a Marquez, avvantaggiando una concorrenza che, al momento, non si limita al solo Dovizioso, ma continua ad avere il quarantenne Valentino Rossi protagonista indiscusso (e c’è chi lo sminuisce) ed ha trovato un Rins che in sella ad una Suzuki finalmente velocissima, saprà dire la sua in non poche occasioni.

Per il resto c’è la soddisfazione di ritrovare gli italiani Morbidelli e Petrucci al quinto e sesto posto ed un Pecco Bagnaia che finisce con un nono posto di buon auspicio per la sua crescita; contraltare della giornata, oltre a Marquez, un Vinales che sembrava il nuovo eroe ed invece le prende costantemente dal compagno di squadra, cui aggiungere la giornata nera delle Honda, dato che Crutchlow finisce anche lui a terra, mentre Lorenzo si ritira per non meglio precisati “problemi tecnici” alla moto e magari ci metterà un altro anno e mezzo per “capire” la Honda prima di riuscire a correre una gara perlomeno decente e meritarsi l’ingaggio che continua a pretendere da pilota vero!

Ce l’ho con il povero maiorchino? Beh, fate voi, ma a parlare sono i risultati delle ultime stagioni: alla Yamaha ha solo rotto le scatole a Rossi, in Ducati ci ha messo una stagione e mezzo per iniziare a guidare una moto che vinceva, e che con un minimo di aiuto avrebbe potuto portare alla vittoria del Mondiale Dovizioso, adesso in Honda in tre gare ha fatto ridere, dopo aver passato l’inverno a denigrare la scelta Ducati di non pagargli più dodici-milioni-dodici di ingaggio annui e puntare su Petrucci (che tra l’altro gli finisce sistematicamente davanti, in prova ed in gara)! Se questo è avercela con Lorenzo, ebbene si, ce l’ho con questo chiacchierone presuntuoso, che una volta vinceva ed adesso va più veloce con la lingua che in moto.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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