A nulla è valso che fosse ben visibile la scritta “bambini”. Il teatro di Mariupol è stato comunque bombardato nonostante l’avviso della presenza di civili, grandi e piccini, al suo interno. Il bilancio dei corpi estratti vivi dalle macerie assume, alla luce di questa conferma, ancora di più la connotazione di strage e di orrore dopo che le immagini satellitari, che stanno girando in queste ore, mostrano chiaramente come la scritta fosse stata tracciata a chiare lettere davanti e dietro al principale teatro della città ucraina.

Sono 130 le persone finora uscite vive dopo il bombardamento russo e secondo quanto riferito da Kiev. Lo afferma l’agenzia Ukrinform citando la parlamentare ucraina Olga Stefanyshyna. “Il rifugio antiaereo vicino al Mariupol Drama Theatre ha resistito. Circa 130 persone sono già state salvate. I blocchi sono stati smantellati”, ha scritto su Facebook la deputata.

In un video inviato su Telegram, girato quasi al buio, il sindaco Vadim Boychenko ha parlato di genocidio. “Le uniche parole per descrivere quanto è accaduto oggi è genocidio della nostra nazione, del nostro popolo ucraino. Voglio credere che verrà il giorno in cui insieme rialzeremo dalle rovine la nostra bella città di Mariupol“. È spaventoso crederlo, oggi. Viviamo in un tempo terribile chiamato guerra. Abbiamo difficoltà a capire tutto questo, ci rifiutiamo di crederlo, vogliamo chiudere i nostri occhi e dimenticare l’incubo accaduto oggi. Ma apriamo i nostri occhi e vediamo di nuovo questa guerra, la devastazione e tutto questo orrore”.

La “maggior parte” delle persone che si erano rifugiate nel bunker si sarebbero salvate, almeno stando a quanto sostiene un altro parlamentare ucraino, Dmytro Gurin, interpellato dalla BBC. “L’edificio è distrutto, abbiamo oltre mille donne e bambini nel rifugio anti-aereo nelle cantine”, ha detto Gurin. “Minuti fa – ha continuato – abbiamo avuto un’informazione che il rifugio è sopravvissuto e così la gente all’interno. (…) Non sappiamo se ci siano persone ferite o morti. Ma sembra che la gran parte di loro sia sopravvissuta e stia bene”.

Ue: l’assedio a Mariupol disumano, la Russia torni al diritto
“Esortiamo la Federazione russa a tornare rapidamente al rispetto del diritto internazionale, in particolare dei diritti umani internazionali e del diritto umanitario internazionale”. Lo ha ribadito il portavoce della Commissione Ue Peter Stano nel punto stampa quotidiano. “Ieri purtroppo abbiamo visto di nuovo le continue atrocità russe commesse in Ucraina, assistito al bombardamento di un rifugio civile nell’edificio del teatro di Mariupol, una città che continua ad essere assediata dalle forze russe – ha sottolineato-. Questo assedio è disumano e il bombardamento continuo della città di Mariupol è riprovevole. Costituisce una grave e grave violazione del diritto internazionale. L’assedio deve essere revocato, i bombardamenti e gli attacchi contro i civili in Mariupol devono fermarsi e lo stesso vale per l’intera aggressione da parte delle forze russe sul territorio ucraino”.

Quanto alla richiesta di sospendere le operazioni un Ucraina fatta ieri alla Russia dalla Corte internazionale di Giustizia internazionale “ha effetto vincolante”, sottolinea che “è assurda” l’argomentazione russa per l’attacco legata a un genocidio in corso da parte degli ucraini (“il tribunale ha dichiarato di non essere in possesso di prove a sostegno delle accuse della Federazione russa”), ha segnalato Stano. “L’aggressione di Putin contro l’Ucraina e la sua gente ha già perso moralmente – ha sottolineato – ora sta perdendo anche legalmente e il suo isolamento a livello internazionale sta aumentando“.

Rispetto invece all’espulsione della Russia dal Consiglio d’Europa (prima dell’annunciato ritiro da parte di Mosca) “a causa del comportamento criminale” di Putin, “purtroppo, i cittadini russi non beneficeranno più delle protezioni concesse dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, non saranno in grado di portare i loro casi o casi di violazione dei loro diritti umani in Russia e dalla Russia alla Corte europea dei diritti umani. E’ altamente preoccupante” ed è “un’altra restrizione dei diritti dei cittadini russi causata dalle politiche sconsiderate di Putin“.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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