Chi non ricorda il piacere da bambini (per chi ormai ha qualche primavera sulle spalle) di andare dal fornaio il mattino prima di entrare a scuola, arrivare a due passi dalla bottega e cominciare a sentire il profumo del pane appena sfornato, o forse più della pizza appena fatta ed ambire a quel quadratino al pomodoro avvolto nella carta che un poco si ungeva?

Ed aspettare con trepidazione l’ora della ricreazione per sporcarsi le mani e gli angoli della bocca piegati in un sorriso di profondo appagamento e non importava tornare a casa col grembiulino con due belle nuove medaglie, che la mamma avrebbe subito notato.

Di rivendite pane ormai ce ne sono ad ogni angolo, vien venduto anche nei bar, nei supermercati che si son attrezzati col loro grandi forni; no, i fornai vecchio stampo non son spariti ci sono ancora, ma sono meno numerosi.

Nel mio paese ce n’è uno che già a suo tempo aveva la fama di essere talmente pulito che si poteva mangiare a terra. Ed il pane che sfornava era buono e lo è ancora.

Nell’ultimo anno gli Italiani, ma qualche dubbio mi viene sul fatto che sia avvenuto anche in altri stati, si riscoprono popolo di panificatori; il 2020 è stato l’anno della riscoperta, lo dimostra la riduzione delle vendite di pane al dettaglio (fonte ISMEA) e l’aumento delle vendite di farine a scaffale, anche se queste rappresentano poco meno del 5% delle vendite totali del bene (Fonte SOLE 24ORE).

Seppur vero che nella nostra storia politica ed economica ci sono sempre stati esponenti che, in ogni campo, sono saliti alla ribalta per aver le “mani in pasta” un po’ ovunque, quindi forse la farina ce l’abbiamo nel DNA, e come dice un detto: è difficile che il fornaio non si sporchi di farina.

Ma qui parliamo di altri impasti, come in tutti i film relativi ad eventi catastrofici preannunciati, si vede la corsa agli scaffali di farina, zucchero, sale e pasta; marzo 2020 ha registrato l’approvvigionamento “selvaggio” di tali beni ed a metà dello stesso mese, il consumo di farina per pasta e pane ha registrato un aumento del 65%, e sono spariti anche i Lieviti.

Per incanto, sono cominciate ad apparire le confezioni da 5 kg di farine di ogni genere, che fino a quel momento trovavi solo dal mugnaio del paese; si perché al mio paesello ancora abbiamo il mulino con le macine in pietra, dove puoi acquistare le farine a peso prese da grandi sacchi.

Di norma le confezioni formato famiglia hanno un costo al kg più contenuto rispetto al pacchetto di peso inferiore, mentre per la stragrande maggioranza delle svariate marche di farine è avvenuto il contrario: il lockdown ha inciso negativamente anche sulle importazioni, limitando gli scambi, e sul prezzo del grano incidono anche altri costi quali ad esempio quello del combustibile.

Più di tutto, nei momenti di difficoltà dell’economia globale, si assiste alla corsa all’approvvigionamento dei beni essenziali, ed alla conseguente impennata determinata dalla necessità di ripristinare le scorte; per quanto possa sembrare fantascientifico… con il grano sta avvenendo quanto abbiamo visto nell’ormai inflazionato film “UNA POLTRONA PER DUE” con il prezzo del succo di arancia.

Interessante, in merito, l’articolo pubblicato sul sole 24ORE del 24/01/2021 “L’impennata globale dei prezzi degli alimentari e le sue conseguenze”

Ma torniamo a noi: con i pacchetti che siamo riusciti a strappare tornati a casa, al calduccio della nostra cucina, tutti pronti ad impastare, a sfornare pane di ogni genere, pizze, focacce e così via; beh all’inizio erano tentativi, fino a trovare la giusta ricetta, con le giuste proporzioni per il proprio forno.

Poi, presa la dimestichezza, ci si è sbizzarriti nelle varianti: con olive, noci, con i semi di ogni genere, con la pancetta …… tanto la dieta mediterranea prevede il pane …. Ma si, alla dieta, penseremo poi.

Provate a immettere la parola pane sul motore di ricerca Google: non vi esce la definizione del vocabolo, ma mille e più ricette: sono le ricerche più effettuate.

Vien da sé: androni dei palazzi e scale condominiali, profuse di quei profumi dei lontani ricordi fanciulleschi, poi via un postar continuo di foto su facebook, instagram, eccetera; un proliferare di immagini di manicaretti appena sfornati e scambi di ricette anche dai balconi di casa.

Un bel panino col salame, con pane croccante appena sfornato non ha prezzo e guarda caso piace a tutti.

A cura di Patrizia Ferro editorialista – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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