La spedizione azzurra è tornata da Tokyo con il record di medaglie mai conquistate in un’olimpiade dai nostri rappresentanti; quaranta podi meritati, che potevano essere anche di più se solo, in alcuni casi, la fortuna fosse girata diritta per i nostri.
Quaranta medaglie sono però un bottino complessivo che chiunque avrebbe sottoscritto alla partenza per il Giappone, anche se come al solito, qualcuno ha storto il naso, dato che la metà sono …. “Solo bronzi” …. Quasi che un terzo posto al cospetto del mondo intero fosse poca cosa.
Vero che ci si poteva aspettare di più in certe discipline, che ci avevano abituati troppo bene, o su cui si faceva conto senza considerare che gli avversari ci sono e magari pure aumentati.
Di contro abbiamo avuto chi ci ha regalato vere perle in discipline in cui pensavamo di poter recitare un ruolo da comprimari o poco più.
Come sempre ci sono state sorprese positive ed altre meno belle, ma questo fa parte dello sport da sempre ed è stato difficilissimo per tutti preparare l’appuntamento di una carriera, mettendoci di mezzo il ecovid, cinque anni invece di quattro e nessuna vera certezza di gareggiare.
I vertici dello sport italiano hanno ovviamente gioito per il medagliere, e non poteva essere diversamente; poi ogni Federazione tirerà le proprie somme, cercando di preparare il triennio che separa da Parigi 2024 al meglio, magari con un ricambio generazionale di atleti e pure di dirigenti.
Nei prossimi appuntamenti analizzeremo gli sport singoli, i trionfi e le sconfitte, le sorprese come le delusioni (o presunte tali), sempre sottolineando che fare sport a questo livello comporta sacrifici ben diversi da quelli dei “leoni da tastiera“, sempre pronti a criticare tutti salvo che se stessi!
Malagò ed i 40 medagliati, che hanno trovato il tesoro a Tokyo invece che in una caverna e per ottenerlo non è certo bastato un semplice …. Apriti sesamo!
Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Imagoeconomica
