L’Italia è ora spaccata in due e ci si ritrova di fronte all’alba della tornata elettorale ad una terza repubblica con il M5s che fa il pieno al sud e la Lega che trascinando il centrodestra si riprende ovunque il nord. Questa è la tendenza che arriva dal Viminale nonostante lo scrutinio è ancora in corsa.

Luigi di Maio e i suoi che hanno viaggiato partendo proprio dalle isole si prendono praticamente tutto in Puglia,Campania,Sicilia,Sardegna e Calabria, mentre la coalizione di centrodestra a trazione carroccio che ha addirittura la maggioranza in Emilia Romagna e vola in Veneto, si aggiudica anche la Lombardia il Piemonte e il Lazio.

Il centrosinistra a fronte di una evidente sconfitta, si tiene in modo risicato il Trentino Alto Adige e la solita rossa Toscana. Tra le partite fondamentali c’è la spartizione dei collegi uninominali che saranno divisi tra 5 stelle e centrodestra. Anche qui le sfide dirette raccontano molto: Di Maio che sfonda il 60 per cento contro Sgarbi ad Acerra, l’ex premier Gentiloni che regge e vince nel suo collegio a Roma, Massimo D’Alema ultimo in Puglia, Grasso malissimo a Palermo, poi i ministri Franceschini e Minniti fuori gioco.

Insomma gli antieuropeisti, i contrari della legge Fornero, gli imprenditori medio-piccoli, i commercianti soffocati dalle tasse e ridotti sull’orlo fallimentare, la povertà in aumento e lo snodo del lavoro, hanno portato gli elettori italiani a decidere per il cambiamento radicale e per un governo, che al primo posto metta nei due rami del parlamento in discussione sempre i bisogni del popolo sovrano. Adesso la palla è in mano a Di Maio e a Salvini per ridare slancio e fiducia ad una Nazione fin troppo demotivata e bistrattata da una politica egemone e vecchia.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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