Queste le parole con cui l’Associazione Nazionale dei Magistrati rispedisce al mittente Matteo Renzi le denunce e le accuse su quanto, come scrive ieri in una nota il senatore di Italia Viva, “sia fragile la contestazione dell’accusa (a suo carico, ndr) e di quanto siano scandalosi i metodi utilizzati dalla procura di Firenze”.

Si preannuncia così già dalle prime ore del mattino una giornata calda di botta e risposta intorno alla vicenda che vede protagonista l’ex presidente del Consiglio al centro di un’indagine per l’inchiesta sulle presunte irregolarità nei finanziamenti a Open, la fondazione nata per sostenere le iniziative politiche di Renzi. Ieri è stato rinviato a giudizio di assieme ad altri dieci indagati, tra cui gli onorevoli Maria Elena Boschi e Luca Lotti.

Le parole del senatore della Repubblica Matteo Renzi, pronunciate non appena ha appreso della richiesta di rinvio a giudizio per la vicenda Open, travalicano i confini della legittima critica e mirano a delegittimare agli occhi della pubblica opinione i magistrati che si occupano del procedimento a suo carico“. Così in una nota l’Anm, in risposta diretta alle parole pronunciate da Renzi durante un intervento a Porta a porta in cui aveva affermato: “Siccome non mi fido di questi magistrati, li denuncio. Voglio che sia chiaro che se un magistrato viola una legge, la legge deve essere uguale anche per i magistrati. Chiedo che siano processati i magistrati per non aver rispettato le leggi italiane”.

Intanto Renzi dai microfoni di Radio Leopolda affonda il colpo: “A Conte e a Grillo, i Pm di Milano e Roma non hanno tolto i cellulari, hanno utilizzato uno stile diverso da quelli di Firenze. Uno di loro si occupa a tempo pieno della famiglia Renzi: prima che diventassi premier eravamo una famiglia rispettabile, ora sembriamo un’associazione di gangster”. E rincara: “Sono cascati male, se c’è uno che non si tira indietro sono io. Basta buonismo, ora reagisco”.

Infine, circa la presa di posizione dei magistrati, il senatore dal suo punto di vista chiarisce che: “E’ il primo processo in cui si va in aula dopo quattro pronunciamenti della Cassazione. Non è stato Renzi ma la Cassazione a criticare i giudici”.

A cura di Stefano Severini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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