Sono 58 le persone arrestate dai Carabinieri in una operazione tra Altamura (Bari), Foggia, Cerignola (Foggia), Matera, Lecce e Roma. Le ordinanze di custodia vengono notificate a presunti capi e affiliati responsabili di associazione di tipo mafioso armata, detenzione e porto di armi anche da guerra, traffico di sostanze stupefacenti, omicidio, tentato omicidio, estorsione, turbativa d’asta.
L’operazione è eseguita dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, supportati dai reparti speciali “Cacciatori di Puglia”, Nucleo Cinofili e VI Elinucleo Cc di Bari.
Le misure restrittive sono state emesse dal gip di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, a seguito di attività d’indagine condotta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Bari.

Sequestrati immobili e droga – Sequestrati quattro immobili, un esercizio commerciale del valore complessivo di oltre due milioni di euro, nonchè due autovetture di grossa cilindrata. Nel corso dell’indagine, i Carabinieri avevano già recuperato un considerevole quantitativo di droga pari a circa 5 kg di cocaina, 9 kg di marijuana e 16 kg di hashish.

Indagini partite nel 2017 – L’operazione, denominata ‘Nemesi’, è il frutto di un’indagine avviata nel 2017 dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Bari, sviluppata quasi esclusivamente mediante servizi di osservazione e pedinamento effettuati sul territorio, accompagnati da attività tecniche d’intercettazione telefonica ed ambientale, che hanno consentito di documentare l’operatività dell’organizzazione criminale, attiva nel territorio di Altamura, con la commissione di una serie di attività delittuose, tra cui il traffico di stupefacenti, i reati contro il patrimonio (estorsioni), contro la persona (omicidi e tentati omicidi), in materia di armi, e contro la Pubblica Amministrazione (turbata libertà degli incanti); sequestrare notevoli quantitativi di droga nella disponibilità del sodalizio, che si riforniva dal clan di Bari e da Cerignola; disporre il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di 4 appartamenti e di due autovetture sulla base dell’accertata sproporzione tra i redditi dichiarati ed il tenore di vita dei nuclei familiari di D’Abramo, Sforza (capi cosca), Pasquale Sciannanteno e Luigi Sforza (loro luogotenenti).

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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