“Non capisci niente”, “Zitta che non sei nessuno”, sono alcune delle offese rivolte dalla docente ai piccoli alunni e rivelate dalle telecamere piazzate dai carabinieri nella scuola.

Si rivolgeva, così, ad alcuni bambini dell’asilo, una maestra del Viterbese, sospesa dal servizio per 12 mesi e finita sotto inchiesta per maltrattamenti da parte della procura guidata da Paolo Auriemma.

Un’ indagine durata diverse settimane e culminata con l’emissione di una misura interdittiva, firmata dal gip, grazie ai video delle telecamere piazzate per oltre un mese dai carabinieri nella scuola.

La maestra, ovviamente, ignorava di essere ‘monitorata’ dai militari dell’Arma che hanno così potuto svelare “un ‘metodo’ educativo e didattico improntato a un rimarcato autoritarismo, condotte aggressive e comportamenti denigratori, tutti contegni non solo confliggenti con un percorso di sana crescita dei minori in tenera età ma forieri di sofferenze e disagi che si sono spesso protratti negli anni a seguire”.

L’indagine era partita dalle segnalazioni fatte dai genitori di alcuni alunni, che avevano notato malessere e sofferenza nei figli, soprattutto quando entravano in contatto con la maestra.

A cura di Elena Mambelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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