Made in Italy

Che cos’hanno di speciale il Cittadella (6) e l’Entella (10), squadre “comunali” di serie B? Dopo l’interruzione, causa Covid-19, da un punto di vista sportivo condividono le zone alte della classifica dietro l’imprendibile Benevento (1) che precede di 20 punti il Crotone (2).

L’Entella, squadra di Chiavari, conta 27mila abitanti in provincia di Genova, mentre il Cittadella 20mila anime in provincia di Padova. Ma curiosando tra i passaporti di entrambe le formazioni troviamo ben altro. Infatti, quando si sono incontrate sono scesi in campo 28 giocatori italiani, 22 più le 6 riserve impiegate dai rispettivi tecnici, Venturato e Boscaglia, anche loro connazionali.

Non è un record, ma un’inversione di tendenza che non riguarda soltanto le due minuscole e virtuose realtà. Nella partita Pordenone-Cittadella sono finiti nel tabellino 28 italiani, mentre erano “solo” 27 in Venezia-Pisa, Entella-Venezia ed Entella-Pordenone. Pordenone che per la cronaca conta 51mila anime all’anagrafe cittadina. Nel calcio, alla fine, contano i risultati e, sorpresa, oltre a tornare di moda, l’autonomia sembra sorreggere bene la nuova politica dei piccoli club della serie cadetta e la conseguente crescita dei vivai.

Il Pordenone (4) è la più agguerrita delle inseguitrici del Benevento, che fino ad oggi ha disputato un campionato in solitaria. Pordenone ha un’altra curiosità: si trova a cinquanta chilometri da Udine, di cui tra l’altro utilizza lo stadio in condivisione con l’Udinese; società che nel 2016-2017 ha avuto il primato europeo del maggior numero di stranieri impiegati (95 per cento). Un altro caso è il Monza che sta dominando il girone A della serie C: 26 giocatori su 26 della rosa sono italiani.

Così ha voluto il presidente del club che oggi fa capo a Silvio Berlusconi. Inutile ricordare che, a partire dalla fine degli anni Ottanta, fu proprio l’ex presidente del Milan a infittire i rossoneri di talenti prelevati in tutto il mondo. Se quella fu una rivoluzione, adesso dalle serie minori arrivano segnali di un’inversione di tendenza. La serie A per ora se ne infischia. L’eccesso di stranieri (55 per cento del totale giocatore) fu denunciato dopo la mancata qualificazione degli azzurri di Ventura ai Mondiali in Russia del 2018.

L’avvento di Mancini e la qualificazione agli Europei hanno fiaccato il dibattito. Nel frattempo la quota di stranieri nel massimo campionato è salita al 59 per cento, di contro dalla serie B arrivano segnali positivi e anche nei vivai pare che qualcosa si stia muovendo. 

Il Vice Direttore Ugo Vandelli- Foto Redazione

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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