Almeno 15 persone, tra le quali tre bambini, sono morte schiacciate e altre 80 sono rimaste ferite ieri sera nello stadio di Antananarivo, capitale del Madagascar, durante le celebrazioni per il 59° anniversario dell’indipendenza del paese. Secondo le autorità la tragedia è avvenuta poco prima della performance del famoso cantante malgascio Rossy. Quando si è diffusa la voce che gli organizzatori avrebbero aperto i cancelli per far entrare coloro che si trovavano ancora fuori, la folla ha cominciato ad accalcarsi davanti ai cancelli che però sono rimasti chiusi.

Gran parte delle vittime sono morte calpestate o schiacciate contro le barriere. Secondo Olivat Rakoto Alson, direttore dell’ospedale Joseph Ravoahangy Andrianavalona, numerosi feriti sono in condizioni critiche e il bilancio dei morti è destinato drammaticamente a salire a salire. Nel corso di una conferenza stampa, il presidente malgascio Andry Rajoelina si è detto vicino alle vittime e soprattutto ai bambini morti nella ressa. Testimoni accusano le forze dell’ordine Secondo testimoni l’incidente si è verificato nel pomeriggio davanti lo stadio Mahamasina, dove diverse migliaia di persone pressavano per entrare ad assistere a un concerto dopo la sfilata per la festa nazionale.

Alla fine della parata militare, le forze dell’ordine avrebbero aperto le porte per permettere agli spettatori di lasciare il recinto provocando un repentino movimento della folla che era ammassata all’esterno. A quel punto sono state richiuse le griglie d’accesso e si è bloccata la folla, causando però un incastro mortale.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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