La Roma sta vivendo una stagione magnifica.
In Champions League è prima nel girone e basterebbe una vittoria col Qarabag per parlare di una qualificazione che ad inizio girone sembrava una Chimera e che invece adesso è più vicina che mai.

In campionato la squadra è a ridosso delle prime, gioca bene, prende pochi goal e deve ancora recuperare una partita.

I meriti? Sicuramente di società e giocatori, ma non si possono non attribuire grossi applausi anche e soprattutto ad Eusebio Di Francesco, tecnico arrivato nella capitale tra lo scetticismo generale, ma che ora ha davvero conquistato tutti.

La stagione è ancora lunga e il percorso da fare è ancora tortuoso, e non è certo oro tutto quel che luccica. Gli infortuni a Trigoria sono molto frequenti e ancora il mister non ha avuto tutta la rosa a disposizione.

Non che la Roma fosse scarsa anche prima, ricordiamoci che è pur sempre arrivata seconda e che da anni lotta per il vertice, eppure quest’anno sembra esserci qualcosa in più.
Quella solidità, continuità e consapevolezza che la scorse stagioni sono mancate sia in Italia, dove si soffriva troppo con le piccole che in Europa dove quando si incontrava una grande, o presunta tale, subito si andava in tilt.

Il tutto con poche semplici mosse: intanto è stato rispolverato Allison, portiere quasi ai margini l’anno scorso e che sta dimostrando tutto il suo valore.
L’acquisto di Kolarov, davvero ottimo a dare pericolosità offensiva senza rinunciare a quella difensiva, svolta finora egregiamente.
Grandissima la mossa del tecnico di arretrare, rispetto all’anno scorso Nainggolan. Il belga ora realizza meno goal, ma offre un contributo davvero significativo in fase di interdizione, e fa ottimamente da collante tra le due fasi.

La valorizzazione di giocatori nuovi o rivalutati come Gerson, oggetto misterioso fino all’arrivo del tecnico, ora riserva importante che può tornare molto comodo.

E poi un turnover massiccio ma intelligente che valorizza tutti senza scontetare nessuno. Under ha giocato, El Sharaawy è stato rispolverato, forse più per necessità dato l’infortunio di Schick, e sta ripagando a pieno la fiducia. Perotti viene gestito, senza però essere scontento.
Il tutto fatto ruotare attorno a Edin Dzeko che sfrutta al meglio tutte le sue caratteristiche e che potrebbe anche permettersi di rifiatare visto comunque che in squadra le riserve non mancano.

Ecco quindi di Francesco, tecnico non raccomandato che ha fatto la gavetta a Sassuolo, di stampo Zemaniano ma con cura di dettagli difensivi.
L’inizio è stato dunque promettente per la Roma che potrebbe aver trovato un grande allenatore.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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