PATRIZIO BERTELLI PRADA

Non ci sono dubbi che i prossimi avversari degli italiani, i neozelandesi sono particolarmente forti nelle regate, ma ha beneficiare di un minimo vantaggio, il tempo a loro disposizione per lavorare alla barca e migliorarla, senza impegni nelle regate di qualificazione.

Sono forti anche perché ancora i detentori della Coppa e perché come da tradizione australe, in un paese dove il possesso di una vela viene ben prima di quello di un’automobile, sfornano giovani talenti in continuazione che poi diventano mostri sacri.
Luna Rossa è sicuramente forte, perché ha un’esperienza ormai ventennale nella Coppa, perché non ha lasciato mai nulla al caso, perché attraverso le regate di qualificazione e con la vittoria nella Prada Cup, ha limato ogni possibile eccesso e difetto, perché è riuscita a inventare facendosi copiare, come il doppio timoniere, e infine, ma non ultimo, perché ha a bordo campioni semplici e disinvolti, legati da un forte spirito di squadra.

Non c’è secondo classificato, com’è noto, se è vera la celebre risposta ricevuta nel 1851 dalla regina Vittoria che ammirando la regata nell’isola di Cowes, si informava come fossero andate le barche della flotta reale, messe in fila da una sola barca americana, la Goletta America. Che come ulteriore smacco cambiò anche il nome alla grande brocca d’argento, fino ad allora chiamata delle Cento Ghinee.

Logico sottoscrivere che ai tempi attuali le imbarcazioni sono state completamente modificate, sono barche che riescono addirittura a volare letteralmente sull’acqua, una tecnica nata con le classi olimpiche. Hanno inoltre una grande sensibilità di volo e di manovra.

Un pronostico diventa veramente difficile, ma si capirà subito dalle prime virate di come andranno le cose. Certo è che Luna Rossa Prada Pirelli non ha nulla da perdere, anzi: tutto da guadagnare. E che il suo Patron, Patrizio Bertelli, al suo sesto assalto alla Coppa, di certo non vuole passare per il miglior perdente, ma salire dall’acqua come Tritone.

Il Direttore editoriale – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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