L’”ONOREVOLE” ASSISTENZA SANITARIA

I processi di globalizzazione, che negli ultimi tre decenni hanno coinvolto l’economia, la finanza, le comunicazioni, hanno interessato anche la salute, sotto molti aspetti.
La rapidità con cui si diffondono su scala planetaria i fattori di rischio delle malattie trasmissibili e non, le conseguenze legate allo sfruttamento delle risorse naturali e delle fonti energetiche, all’origine dei cambiamenti climatici, e delle crisi alimentari e dell’acqua, le politiche sanitarie orientate al mercato, e alla privatizzazione dei servizi, la spinta alla migrazione, che riguarda anche gli operatori sanitari, sono solo alcuni esempi.

La percezione pare che sia, che nessuno al mondo, sottolineo nessuno, goda di un’assistenza sanitaria così costosa a carico dei contribuenti, come quella dei deputati italiani.
Se fosse così, si tratta di una “disuguaglianza intollerabile”.
Gli italiani percepiscono sempre più i politici come, mi si passi la solita frase, una “casta”, che si fa gli affari suoi, e che se li fa senza impunità, e senza vergogna!
Ad alimentare questa percezione sta la serie interminabile di privilegi di cui gode appunto la “casta”, uscita pressochè indenne dai provvedimenti della “manovra”.
I motivi di insofferenza e di ribellione, sono quindi molti e crescenti, anche perchè le informazioni che provengono dal “palazzo” sono sempre più precise e circostanziate, come nel caso dell’assistenza sanitaria integrativa, di cui godono i deputati e i loro congiunti.

Basti dire che la spesa sanitaria pro-capite pubblica e privata che include anche eventuali assicurazioni integrative di USA, media dei paesi OCSE, e la spesa sanitaria pro-capite dei deputati italiani, inclusi familiari e conviventi, calcolata dalla somma della spesa dell’assistenza integrativa, pagata coi soldi dei cittadini, e la spesa sanitaria pubblica, è fortemente diversa.

Il confronto fa sobbalzare: i 630 deputati e i loro 1.009 o giù di ’li’ familiari/ conviventi, spendono circa 10.269 dollari pro-capite, una cifra di gran lunga superiore a quella di un cittadino USA (7.961$), della media di cittadini OCSE (3.223$)!
Ovviamente, detto cio’, i possibili spunti di riflessione sono tanti e diversi, del tipo perchè i deputati italiani, oltre a molti altri privilegi, hanno diritto anche a questo, perche’ non riguarda solo loro ma anche i loro familiari, perchè non si fanno curare dal Servizio Sanitario Nazionale, perchè hanno questo privilegio che non viene esteso a tutti i dipendenti statali, perchè un ministro della repubblica conta più dell’usciere di una biblioteca pubblica, magari di provincia?
Non sono entrambi servitori dello Stato?

Ma quale Stato sociale, mi pare piuttosto l’Italia del bluff.

Tempo addietro, un noto quotidiano nazionale, riuscì ad ottenere l’elenco ufficiale dei privilegi dei parlamentari e francamente, è da brivido, scoprire cotanta supremazia nei confronti di una moltitudine di persone che hanno l’annoso problema serio di sbarcare quotidianamente il lunario.
Neanche i 5 Stelle hanno provveduto a rendere pubblico questo beneficio totale: al contrario, se ne sono stati tranquillamente zitti, facendo credere di essere coloro i quali dovevano stravolgere i principi della casta, che di fatto mai hanno ribaltato, dimostrandosi, al contrario, elemento indissolubile della stessa categoria privilegiata.
Scusate la battuta, ma mi viene da dire….e le stelle stanno a guardare … dove, mi si perdoni, in questo caso, le stelle siamo noi!

A cura di Sandra Vezani editorialista – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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