Colpi di scena in sequenza in Sri Lanka. Poche ore dopo la fuga del presidente Gotabaya Rajapaksa alle Maldive, l’ufficio del primo Ministro ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale, poiché, si spiega, “il presidente è fuori dal paese e in questo modo si può  gestire la situazione”, ha detto il portavoce del premier Dinouk Colombage. Pochi minuti dopo il presidente dello Sri Lanka Gotabaya Rajapaksa, dalle Maldive, ha nominato l’attuale premier Ranil Wickremesinghe presidente ad interim. Sempre dalle Maldive Rajapaska ha informato il Presidente del Parlamento Mahinda YapaAbeywardena della sua intenzione di dimettersi oggi, ma la sua lettera non è ancora arrivata. Dopo le sue dimissioni, il Premier Ranil Wickremesinghe, criticato tanto quanto il Presidente, Wickremesinghe sarà presidente ad interim fino al voto del Parlamento, il 20 luglio, per eleggere il nuovo capo di Stato. Una nomina che non avrebbe valore ai sensi della costituzione, secondo il leader dell’opposizione, Sajith Premadasa, che ha affermato pertanto, che Wickremesinghe non ha il potere di proclamare lo stato di emergenza o il coprifuoco.

Intanto a Colombo continuano le manifestazioni, in una situazione sempre più caotica. I manifestanti sono riusciti ad entrare nell’ufficio del premier dello Sri Lanka, appena nominato presidente ad interim. Lo riporta la Bbc. La polizia avrebbe  sparato lacrimogeni per allontanarli dalla residenza del premier.

Altri hanno invece fatto irruzione nella sede del canale televisivo di Stato Rupavahini. La tv ha trasmesso un appello dallo studio di registrazione di uno dei cittadini che protestano e chiedono un cambio al vertice del Paese, in balia di una dura crisi politica ed economica.

Una situazione ad alta tensione dopo che i manifestanti hanno invaso le strade e si sono ammassati intorno alla residenza del presidente Gotabaya Rajapaksa, costringendolo a fuggire sotto scorta militare poco prima che la folla invadesse la casa e prendesse d’assalto il suo ufficio. Una situazione tesa in cui il rischio di scoppi di violenza è sempre più forte. Le Nazioni Unite hanno avviato l’evacuazione del loro compound. Altra  notizia che ha  alimentato la rabbia delle persone.

Le accuse al presidente Rajapaksa

Il presidente Gotabaya Rajapaksa, 72 anni, è entrato in carica nel 2019, esercitando il potere esecutivo sullo Sri Lanka durante la pandemia di Covid-19 che, secondo gli analisti, ha contribuito a innescare l’attuale crisi economica. A differenza del suo carismatico fratello Mahinda, che guida Rajapaksa ed è stato primo ministro fino a maggio, Gotabaya aveva poca esperienza politica. Veniva da un passato militare, perché responsabile dell’esercito e della polizia durante la presidenza di Mahinda dal 2005 al 2015. Nel 2009, ha guidato la brutale repressione del governo che ha schiacciato i ribelli separatisti Tamil dopo decenni di guerra civile. Mahinda Rajapaksa si è dimesso da primo ministro a maggio e ha dovuto essere soccorso dai militari dopo che migliaia di manifestanti hanno preso d’assalto la sua residenza a Colombo.

Tra gli altri membri della famiglia Basil Rajapaksa, 71 anni, soprannominato “il signor dieci percento” in un’intervista alla Bbc in riferimento alle commissioni che avrebbe preso dai contratti del governo. Le amministrazioni successive non hanno fornito alcuna accusa per aver sottratto milioni di dollari alle casse statali. Tutti i casi contro di lui sono stati archiviati quando Gotabaya  diventato presidente. Basil è stato nominato ministro delle Finanze quando Gotabaya è diventato presidente, ma è stato rimosso ad aprile quando il presidente ha cercato di salvare il suo governo. Da allora ha rassegnato le dimissioni dal Parlamento. Fuori dalla porta c’era anche un altro fratello, Chamal, 79 anni. Suo figlio Sashindra è stato coinvolto in un disastroso divieto di importazione di fertilizzanti chimici. Anche il figlio maggiore, Namal, 36 anni, che dirigeva il ministero dello sport ed era stato dato come futuro leader prima della crisi. Ipotesi durata qualche minuto.

Il ‘Marchio Rajapaksa’

Con Gotabaya rimasto al potere, Namal ha detto all’Afp a maggio che la famiglia stava semplicemente attraversando un “brutto periodo”. Akhil Bery dell’Asia Society Policy Institute ha affermato all’epoca che anche dopo le dimissioni di Mahinda, “il nome Rajapaksa ha ancora sostegno tra la popolazione singalese”. “Anche se ora gran parte della colpa può essere attribuita ai Rajapaksa- ha detto all’Afp-  i loro successori erediteranno il caos, lasciando spazio ai Rajapaksa per rimanere politicamente rilevanti”.

A cura di Marcello Lucchensi – Foto Getty Image

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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