Gabrielli

Un funerale a dir poco sfarzoso ha avuto luogo nel popolare quartiere Tuscolano della Capitale, davanti alla Chiesa di San Giovanni Bosco. L’ultimo saluto era rivolto al boss Vittorio Casamonica, il 65enne, appartenente all’omonimo clan criminale, composto da nomadi, che negli anni ’70 si stabilirono a Roma, grazie anche alla collaborazione con la Banda della Magliana, ed “occuparono” le zone sud-est della Capitale, per poi estendersi a Castelli Romani e sul litorale laziale con traffico di droga, estorsioni, usura e racket.

Ieri, sei cavalli con pennacchio sono arrivati trainando una antica carrozza funebre, mentre una banda intonava prima le note del film “Il Padrino”, poi la colonna sonora di “2001 odissea nello spazio” e la canzone “Paradise”, altra colonna sonora, ma del film “Laguna Blu”. L’uscita della bara è stata coronata dal lancio di petali di rose rosse sparse da un elicottero.

Sulla facciata della parrocchia di San Giovanni Bosco, ad attendere il defunto, un grande striscione: “Hai conquistato Roma ora conquisterai il paradiso” ed accanto due manifesti con la scritta: “Vittorio Casamonica re di Roma”, il suo ritratto a mezzo busto ed una corona in testa, il Colosseo e il cupolone di San Pietro sullo sfondo. Dopo la funzione, la bara è stata trasportata in una Rolls-Royce sempre con sottofondo musicale, tra le lacrime di molte delle donne presenti.

“Di questa vicenda la Prefettura non aveva alcuna contezza. Ne chiederemo conto, per cercare di capire, al di là dei clamori, eventuali responsabilità”. Ad affermarlo è stato il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, commentando i funerali di Vittorio Casamonica.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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