Tre tappe, neppure il tempo di accorgersene ed al Giro d’Italia ne succedono di tutti i colori, iniziando da quello che era considerato il favorito numero uno, il britannico Gerain Thomas, che cade ancor prima che il plotone arrivi al chilometro zero, una borraccia maledetta lo manda terra; la cosa pare un normale episodio, di quelli che succedono in una corsa lunga e dura, ma prima ancora che si approccino le prime rampe dell’Etna, Thomas si stacca e non basta neppure la spinta della maglia rosa Filippo Ganna a riportarlo in gruppo.

Il distacco è sempre più ampio ed alla fine si contano dodici minuti, come dire Giro finito, sempre che domani il corridore parta; evidentemente la corsa italiana non è per Thomas, visto che già nel 2017 lo aveva visto vittima di una caduta quando era, come oggi, tra i favoriti.

“Perso” Thomas ecco la salita all’Etna, impegnativa senza dubbio, ma non di quelle impossibili da affrontare, con un manipolo di fuggitivi che via via si assottiglia fino a quando restano davanti Giovanni Visconti, siciliano che sogna la vittoria di tappa, ed il ventisettenne ecuadoriano Jonathan Caicedo della EF, mentre dietro il plotone inizia a sgretolarsi sotto la spinta della Trek, dopo che la Mitchelton di Yates aveva condotto per molti chilometri.

Proprio Yates è la seconda “vittima” della salita siciliana, dato che si stacca ben prima degli ultimi chilometri, perdendo alla fine poco più di quattro minuti; solitamente era la terza settimana quella in cui incontrava le maggiori difficoltà, mentre in questo travagliatissimo anno sono bastate appena tre tappe per mandarlo se non fuori dai giochi, quantomeno in una posizione difficile da rimediare.

Così dei cinque papabili per la rosa finale ne restano tre in corsa, Nibali, Fuglsang, Kruijswijk, mentre in maglia rosa ecco la sorpresa portoghese Joao Almeida, ventiduenne della Deceunik, che a cronometro è giunto secondo a ventidue secondi da Ganna e sull’Etna ha stretto i denti, arrivando staccato di pochi secondi dai favoriti, mentre ci sono voluti alcuni minuti e molti conteggi per vestirlo di rosa, dato che il tempo era il medesimo di Caicedo e solo pochissimi centesimi gli sono valsi il primato in classifica.

Cosa succederà da domani? Certo non mancherà lo spettacolo, perché anche in quelle che paiono tappe facili, la sorpresa è sempre dietro l’angolo; molte saranno le cose da verificare, prime tra tutte le condizioni dei favoriti, non tutti ancora al massimo della condizione, come è normale che sia, visto che i chilometri e le difficoltà saranno molti e praticamente tutti da affrontare.

In questo contesto, Vincenzo Nibali ha confermato di essere giustamente tra coloro che possono vincere il Giro; la condizione non è ancora al top e le primavere iniziano a pesare, ma il campione siciliano è apparso attento ed un suo affondo ha messo in difficoltà gli avversari.
Le tre settimane sono però un vantaggio per Vincenzo, in grado di amministrarsi al meglio, grazie alla propria esperienza ed a qualità che lo hanno portato a trionfare in tutte le maggiori corse a tappe europee, quindi considerarlo tra i favoriti è il minimo si possa fare, augurandoci ed augurandogli di arrivare a Milano in rosa per un tris che sarebbe il miglior coronamento di una grandissima carriera.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto fonte Repubblica

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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