Verso Bruno Bolchi abbiamo rimasto un po’ tutti un complesso di colpa: anche noi l’abbiamo aiutato a sbagliare, nel 1986  era un simpatico rompiballe, ma è indubbio che di calcio ne conosceva più di me, di tutti gli altri giornalisti messi assieme o delle solite cornacchie da bar stadio.

Ricordo ancora benissimo quando in una giornata di sudore campestre, il terreno era molle, Bolchi raccontò alla rosa bianconera il perchè della scelta di fare l’allenatore.

Ci vuole grinta, coraggio, bisogna sapere imporsi all’anarchia di una squadra che continua a perdere. Sotto questo aspetto, mi sento più idoneo ad allenare, anche quando siete in via di convalescenza, ma tutti devono sapere che sono qui per sollevarvi, per fare un miracolo, per salvarci. Se partiamo da questi punti fondamentali allora possiamo vincere ovunque anche lontani dai nostri tifosi“.

Bruno non si lodava mai e non creava l’illusione ai suoi calciatori della squadra dominatrice, d’altronde arrivava da squadre di rango mediocre e spesso avvezze nelle zone basse della classifica. Amava la sufficienza intellettiva, ma guai a girare le spalle in allenamento e in partita, le sue urla da tenore sempre motivate oltrepassavano le mura dello stadio, anche se poi alla fine di ogni gara, difendeva sempre i suoi ragazzi dalle critiche, da umiliazioni.

Maciste, a Cesena non ha lasciato solo la sua stessa immagine di: Allenatori che vanno, Allenatori che vengono. Ha scolpito dentro la vera storia del Cesena 1940 che prima di tutto esiste l’uomo, il suo carattere e il “credo” sapiente di non avere mai paura di niente, perchè appunto nella vita puoi perdere, ma puoi ribaltare la malasorte con la dignità e l’infinità umiltà. Questo era Bolchi, se stesso.

Dal fallimento del Cesena, oggi c’è chi si accontenta dell’approssimazione, senza preoccuparsi affatto dell’esattezza e della precisione del calcio e si congiurano gli astri. Ma ciò che fa più male, non c’è un romagnolo bianconero in sella al cavalluccio.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Vittorio Calbucci

 

 

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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